Detenuto anziano e malato: niente domiciliari perché non ha una casa
30 magg – Rimarra in cella perché non sa dove andare. E’ questa la triste storia di Vincenzo Varesano, 76 anni: ha iniziato a ottobre del 2012 a scontare la pena per bancarotta fraudolenta nel carcere di Trieste. L’anziano soffre di problemi di ipertensione e ha difficoltà a camminare, visto che il 17 gennaio si è fratturato una gamba.
Così aveva chiesto la possibilità di scontare la sua pena ai domiciliari, vista anche l’età avanzata. Così il suo avvocato aveva presentato ricorso il 7 gennaio. Ad aprile arriva la decisione del magistrato di sorveglianza: niente arresti domiciliari perché Varesano non ha una casa e tanto meno i soldi per un alloggio. Così adesso si stanno cercando soluzioni alternative attraverso i servizi sociali. Ma per ora l’uomo rimarrà in carcere.
Al piccolo.it l’avvocato di Varesano, Sergio Mameli,dichiara:
È inconcepibile non si possa trovare una sistemazione, non disponendo il signor Varesano di un alloggio. Perché in tre mesi non sono stati in grado di arrivare a una soluzione?
Il Garante dei diritti dei detenuti, Rosanna Palci, invece cerca di spiegare le difficoltà della questione:
In generale, se vi sono case disponibili o riferimenti di parentela, le situazioni sono diverse. La circostanza, qui, non aiuta. Sarebbe possibile il trasferimento in casa di riposo, dove è però necessario pagare. Ci sono centri clinici dove poter inserire i detenuti per gravi patologie. Certo è effettivamente questo è un caso limite. E il magistrato deve avere parametri di certezza
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