30 mag. – L’Arcigay critica l’Algida, a suo dire rea di aver ‘taroccato’ uno spot che trasmesso in Inghilterra racconta la nascita di un amore lesbo su un campo da tennis mentre in Italia e’ “altrettanto bello, per carita’, ma con protagonisti un ragazzo e una ragazza. Insomma, e’ diventato etero…”.
Abbiamo speso 20 miliardi di euro per campagne pro-gay e aborto
Lotta all’omofobia o “dittatura ideologica” (con fondi pubblici) ?
L’accusa arriva da Flavio Romani, leader dei gay italiani, che nel corso del programma ‘Klauscondicio’ su You Tube ha avuto parole dure contro la multinazionale anglo-olandese Unilever proprietaria del noto brand italiano di gelati. “Una grandissima azienda come questa, che produce prodotti di primo livello, non puo’ – sostiene il presidente di Arcigay – censurare uno short movie cosi’ bello e delicato. E non e’ la prima volta. Sono anni e anni che le varie multinazionali, ma anche industrie italiane realizzano per i mercati esteri spot con personaggi e coppie dichiaratamente gay e lesbiche, che poi in Italia non vengono trasmessi oppure vanno in onda in una versione epurata, come dire censurata, come se l’Italia fosse diversa dagli altri Paesi”, come accade in questa circostanza dove “lo stesso Cornetto Algida viene pubblicizzato da uno spot altrettanto bello ma con protagonisti un ragazzo e una ragazza”.
“Io credo che l’Italia – aggiunge Romani – sia ampiamente pronta a vedere una coppia formata da due uomini o due donne, ma anche qua ci scontriamo con la miopia delle scelte di alcune aziende che vanno contro ogni logica civile, tanto per cominciare, ma, secondo me, anche contro quelle di mercato. Non dimentichiamoci che la Fiat nel 2010 lancio’ alcune versioni speciali della 500 per il mercato spagnolo in occasione del Gay Pride di Madrid”.
Nel corso di “KlausCondicio”, infine, il presidente di Arcigay ha fatto un appello alla Unilever: “Io faccio anche un richiamo al dovere civile delle aziende che non vedo per quale motivo non dovrebbero aiutare la crescita culturale della societa’ e starsene invece fuori per questioni che in realta’ non comprendo. Se lo stesso spot dell’Algida fosse trasmesso in Italia, darebbe un impulso incredibile al riconoscimento dei diritti dei gay in questo Paese molto piu’ di tante dichiarazioni di politici. Ci vuole coraggio, appunto coraggio”.
Sulle parole di Romani e’ subito arrivata la replica del senatore Carlo Giovanardi (NCD): “Ma quale censura, quale oscurantismo? Una importate multinazionale come la Unilever non improvvisa pianificazioni pubblicitarie, ma si orienta in base a precise ricerche. Io rispetto le loro strategie commerciali e penso che ognuno possa fare tutte quelle che vuole. Se Barilla voleva fare il mulino bianco, aveva tutto il diritto di fare il mulino bianco senza fare il Mulino Bianco, come l’hanno costretta a fare, e quindi puo’ dispiacermi piuttosto che, dove sono conculcati i diritti delle donne in maniera brutale, queste aziende che fanno le progressiste in Occidente poi si sottomettano ai diktat di quei Paesi dove addirittura non e’ possibile rappresentare in pubblicita’ l’immagine di una donna anche vestitissima”. “Detto questo, c’e’ la liberta’ di ogni azienda – ha ribadito Giovanardi – di fare la propria scelta.
Quando Guido Barilla, che aveva premesso di essere favorevole ai matrimoni gay, aveva detto ‘La nostra azienda ha come target la famiglia del Mulino Bianco: papa’, mamma e bambini’, secondo me aveva detto una cosa molto normale, avendo poi anche aggiunto che, se qualcuno non la pensa come lui, sul mercato ci sono tante altre marche di pasta. E invece gli hanno dato del cretino, Vecchioni gli ha dato del cretino, l’hanno boicottato negli Stati Uniti e l’hanno costretto a fare autocritica. Ma uno sara’ libero riguardo al suo prodotto di pubblicizzarlo come piu’ ritiene opportuno?”. agi
per me potete fare quello che vplete ma non rompete le palle
Lo ha detto lui”viene fatta una versione epurata” Certo, ha ragione, infatti, siccome non era pura, é stata epurata ! e meno male ! 🙂
…..comunque ,a quanto pare no non si e’ piu’ liberi di fare pubblicita’ come lo si ritiene opportuno,anche se personalmente ,me ne frego! e pubblicizzo la mia ditta come voglio.