27 magg – Circa 4 milioni di persone nel mondo hanno perso il lavoro nel 2013, portando a 199,8 milioni il numero complessivo dei disoccupati: è quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall’Organizzazione internazionale del lavoro, un’agenzia dell’Onu che ha il suo quartier generale a Ginevra.
Il tasso di disoccupazione nel 2013 “è rimasto in gran parte invariato al 6%” della popolazione attiva, si aggiunge nel rapporto che rileva, tuttavia, come il 90% dei nuovi posti di lavoro nel mondo verrà creato nei paesi in via di sviluppo a medio termine.
L’aumento della disoccupazione nel 2013 si spiegherebbe con l’incapacità dei singoli paesi di creare posti di lavoro sufficienti ad assorbire tutti i nuovi arrivati sul mercato. Il mondo conta ormai 30,6 milioni di disoccupati in più rispetto al periodo precedente alla crisi finanziaria del 2008.
Cifre da capogiro, ecco quanto ci costa il carrozzone ONU che snobba i marò
Dal 2009, le economie avanzate e quelle emergenti hanno reagito diversamente in termini di occupazione. Nelle economie avanzate, il tasso di disoccupazione è salito dell’8,5% all’inizio del 2009, rispetto al 5,8% nel 2007, prima dell’inizio della crisi. D’altra parte, nei paesi in via di sviluppo, il tasso di disoccupazione è lievemente aumentato dal 5,4% del 2007 al 5,8% nel 2009, in particolare a causa di un sistema di protezione sociale molto meno favorevole.
Per il 2014, l’Organizzazione internazionale del lavoro si attende un aumento di 3,3 milioni di disoccupati nel mondo. “Entro il 2019 la disoccupazione toccherà i 213 milioni” di persone, prevede l’agenzia dell’Onu. tiscali