E’ Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan ad aggiudicarsi la Palma d’oro della 67° edizione del Festival di Cannes. Questo il giudizio della Giuria, presieduta da Jane Campion, e composta da Gael Garcia Bernal, Carole Bouquet, Sofia Coppola, Willem Dafoe, Jeon Do-yeon, Leila Hatami, Nicolas Winding Refn e Jia Zhang-ke.
La Palma d’oro gli è stata consegnata da Quentin Tarantino ed Uma Thurman, sulla Croisette per festeggiare i 20 anni dalla Palma d’oro a Pulp Fiction, proposto ieri nel cartellone del Cinéma de la plage.
Quest’anno, però, anche il nostro paese ha motivi per rallegrarsi.
A Le meraviglie di Alice Rohrwacher, il solo film italiano in concorso, va il Gran Prix, il secondo riconoscimento per importanza della manifestazione. Consegnato alla regista toscana da Sofia Loren, come era successo a Roberto Benigni con l’Oscar per La vita è bella.
Ed è proprio con la chiamata sul palco della Loren che hanno cominciato a concretizzarsi le speranze di un premio per la nostra Alice.
Bennett Miller si aggiudica il Prix de la mise en scène per il film Foxcatcher, mentre ad Oleg Negin ed Andreï Zviaguintsev va il Prix du Scénario per Leviathan.
Timothy Spall si aggiudica il Prix d’interprétation masculine per il film Mr. Turner di Mike Leigh, mentre a Julianne Moore va il Prix d’interprétation féminine per Maps to the Stars di David Cronenberg. Entrambi decisamente meritati.
Una sorpresa arriva dal Prix du Jury, assegnato ex-aequo ad Adieu au langage di Jean-Luc Godard e a Mommy di Xavier Dolan.
Quasi a sancire un passaggio di testimone fra un Maestro del cinema che è stato, e un “enfant prodige” (5 film realizzati a 25 anni, tutti presentati ad un festival, che sia Cannes o Venezia) di quello che verrà.
Infine, Party Girl di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, il film di apertura della sezione Un certain regard si aggiudica anche la Camera d’or per il miglior film d’esordio/opera prima, dopo il Prix d’ensemble arrivato ieri (vedi).
Ma per l’Italia, un’altra sorpresa era già arrivata da una fra le sezioni collaterali Cinéfondation: al cortometraggio Lievito madre del giovane regista (23 anni) Fulvo Risuleo è andato il terzo premio.
Luca Balduzzi