23 magg – Carlo De Benedetti si è specializzato nel dare voti e giudizi ai più noti esponenti del capitalismo italiano, che siano ex amici o avversari, non avendo più ruoli operativi nelle aziende di famiglia e, dunque, avendo a disposizione tanto tempo libero. Ma guai a darne uno su di lui, di giudizio: scatta la querela. Lo racconta Nicola Porro sul Giornale a proposito della disputa nata tra il patron di Repubblica a Marco Tronchetti Provera, che incautamente si è lanciato in un commento sull’ingegnere e questo ha pensato bene di portarlo in Tribunale.
Sorgenia (Be Benedetti) ha un debito di 600 milioni di euro con Monte Paschi
Diffamò De Benedetti: Sallusti condannato a pagare 90 mila euro
Le pagelle di Cdb – Scrive Il Giornale che di giudizi De Benedetti ne ha snocciolati un po’ negli ultimi tempi: “A Marchionne – ha sentenziato – darei un voto 4 in sincerità, a Romiti zero, a Elkann il voto dei nipoti. Colaninno? Un poveraccio. Agnelli? Un pessimo imprenditore. Il Vaticano una fogna. Tronchetti? – ha aggiunto De Benedetti -. Un incapace”. Poi i giudizi dell’editore di Repubblica sulla gestione di Telecom: “La comunicazione è fatta bene, la rapina ancora meglio”.
Diffamazione mezzo stampa – Tronchetti Provera ha replicato, e ora rischia il carcere con l’accusa di diffamazione mezzo stampa. Ha fatto saltare la mosca al naso di De Benedetti quando ha detto all’Ansa: “Se anche io raccontassi la storia delle persone attraverso i luoghi comuni e gli slogan, potrei dire che l’ingegner De Benedetti è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature delle Poste italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli...”. Appuntamento in Tribunale ora, dove Tronchetti Provera rischia anche per l’aggravante di reiterazione del reato fino a sette anni di carcere. liberoquotidiano.it