21 mag 2014 – Rimpatriavano dal Sudamerica una volta raggiunta l’eta’ pensionabile, cosi’ da maturare i requisiti per ottenere la pensione minima e ritornarsene all’estero. E, in alcuni casi, continuavano a percepirla anche ‘da morti’. Questo, in sostanza, lo schema della maxi truffa da 1,5 mln di euro ai danni dell’Inps smascherata dalla Guardia di Finanza di Vasto a seguito di una complessa indagine coordinata dal sostituto procuratore lolcale, Enrica Medori.
Sono 45 le persone denunciate all’autorita’ giudiziaria, 162 gli immobili e 50 in conti correnti sequestrati. Gli inquirenti – riferisce una nota della Fiamme gialle – hanno ricostruito come i 45 denunciati, residenti Brasile, Argentina e Repubblica Dominicana, al compimento del 65 anno di eta’, fossero rientrati in Italia per il tempo necessario – un periodo superiore a 183 giorni – a stabilirvi la residenza.
Nel periodo di permanenza nello Stato italiano, in base all’accusa, i soggetti indagati richiedevano all’Inps competente per territorio la prevista pensione minima, aprendo contemporaneamente un conto corrente o libretto bancario/postale dove far confluire le somme indebitamente spettanti. Ma i controlli hanno appurato che i beneficiari denunciati erano in possesso solo ”cartolarmente” dei requisiti necessari all’ottenimento dell’assegno sociale. asca