20 mag. (TMNews) – Una maxi-operazione contro pirati informatici – la più grande di sempre – è stata condotta dall’Fbi con il coinvolgimento di 19 Paesi (Italia inclusa), e si è conclusa dopo due anni con oltre 300 perquisizioni domiciliari, oltre 90 arresti su scala globale.
Ad essere presi di mira con una serie di blitz sono stati hacker capaci di controllare in remoto computer altrui, attivarne le webcam e i microfoni fino a intercettare ciò che viene digitato sulle tastiere attraverso tecniche di keylogging. Il tutto attraverso l’organizzazione “Blackshades”, che tra il settembre 2010 e l’aprile di quest’anno ha generato vendite per oltre 350.000 dollari. Il suo fondatore, lo svedese Alex Yucel, risulta tra gli arrestati dall’Fbi: è stato catturato in Moldavia.
Come spiegato dal procuratore federale di New York, Preet Bharara, dal 2010 l’organizzazione ha venduto e distribuito a migliaia di persone in oltre 100 Paesi un sofisticato malware noto come Blackshades Remote Access Tool, o Rat. Quel software è stato usato per spiare individui e rubare file e dati sensibili. “Rat costa poco ed è semplice da usare ma le sue capacità sono sofisticate e la sua invasività lascia senza fiato”, ha spiegato durante una conferenza Bharara. “Il caso odierno chiarisce che oggi viviamo in un mondo dove, per soli 40 dollari, un mezzo pirata informatico nel mondo può – con un solo click del mouse – sguinzagliare un Rat che può spargere una peste non solo sulla proprietà di una persona ma anche sulla sua privacy”.