20 magg – “Avremmo bisogno di impedire che queste persone vengano imbarcate”, – alle dichiarazioni Renzi (Renzi: “L’Onu gestisca i campi profughi in Libia”) fa eco da Catania il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. “Sappiamo che ci sono accordi che funzionano, come con Algeria e Marocco. Il problema oggi e’ la Libia stessa: e’ sotto gli occhi di tutti perche’ oggi non e” possibile fare accordi con lo Stato libico, dove c’e’ una situazione di totale caos e instabilita’ interna”.
“Solo attraverso l’Onu potremo immaginare di avere un riconoscimento dello status di rifugiati gia’ sul posto, e quindi una situazione piu’ pilotata in partenza”. Ma questi passaggi, ha sottolineato il ministro, presuppongono “una stabilizzazione della Libia”, stabilizzazione che oggi appare quanto mai lontana.
A ricordare che la Libia e’ una “polveriera” oggi ci ha pensato anche l’ex premier, Silvio Berlusconi: “Gheddafi era molto amato dal suo popolo: gli aveva dato la benzina gratis e 25 metri quadri di appartamento a persona. Era un uomo con cui si poteva trattare, si poteva parlare. Ora la Libia e’ una polveriera da cui partono le armi per Al Qaeda”.
Oggi la situazione in Libia, pur continuando ad essere molto tesa, appare tranquilla. Dopo gli scontri registrati nel fine settimana a Bengasi e Tripoli e temendo infiltrazioni teroristiche, le autorita’ algerine hanno pero’ chiuso le frontiere. Intanto i Fratelli Musulmani hanno accusato l’ex generale “golpista” Khalifa Haftar di voler emulare al-Sisi in Egitto. “Qui pero’ – ha sottolineato la guida suprema della confraternita islamista in Libia, Bashir al Kubti- non siamo in Egitto e noi non siamo terroristi. In Libia tutto il popolo e’ armato. Non esiste casa in cui non ci sia una pistola o un fucile. In strada si trova qualsiasi tipo di arma: stiamo parlando di almeno 25 milioni di armi circolanti nel paese”.
(AGI) .