Federacciai lancia l’allarme: «L’Ilva sta per fallire»

ilva20 magg – Dopo un anno di gestione commissariale di Ilva, il bilancio di Federacciai sulla cura Bondi è nettamente negativo. «Bastava avere l’umiltà di comprendere una verità semplice – ha detto il presidente Antonio Gozzi davanti alla platea degli associati -: senza una proprietà e una governance normale nessuna impresa è capace di generare le risorse necessarie per gli interventi ambientali e per il rilancio produttivo».

Per Gozzi, Bondi è un «commissario che conosce poco la siderurgia». Federacciai lancia l’allarme: Ilva sta per fallire.

In un anno la produzione è crollata, l’azienda «perde tra i 60 e i 70 milioni al mese, la sua condotta commerciale ha distrutto capitale circolante per oltre un miliardo e provocato gravi perturbazioni sul mercato». Secondo il giudizio di Gozzi «invece di proporre improbabili piani industriali su alcuni presupposti economicamente discutibili come quello del preridotto», Bondi «avrebbe dovuto occuparsi di ricostruire rapidamente la normalità della gestione aziendale, cercando di mettere insieme una compagine societaria credibile e capace, a cui affidare la stesura del piano industriale e il reperimento delle risorse finanziarie». Per Federacciai ora occorre voltare pagina. «La ricostruzione di un’ipotesi credibile sia dal punto di vista industriale che finanziario», coinvolgendo la famiglia Riva, «richiederà tempo e nella transizione ci sarà bisogno dello Stato per accompagnare il processo – ha concluso Gozzi -. Le prossime settimane saranno cruciali».

One thought on “Federacciai lancia l’allarme: «L’Ilva sta per fallire»

  1. e c’è ancora qualcuno che non crede al complotto contro l’Italia! è talmente evidente che alcuni stati stranieri, per non fare nomi Francia, Germania e forse Spagna, hanno interessi in Italia che per non vederlo bisogna essere deficienti. Certo non sono soli, hanno delle ‘canaglie italiane’ al loro soldo, tanto per non fare nomi: tutti quelli che hanno effettuato il golpe per fare cadere il governo Berlusconi nel 2011.

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