18 MAG – La Cina sta inviando 5 navi in Vietnam dalle proteste anti-cinesi, che hanno fatto due morti e decine di feriti. Lo riferisce la BBC. La prima nave è salpata domenica mattina. Sedici cinesi feriti gravemente sono stati rimpatriati con un volo charter. Le proteste degli ultimi giorni sono scoppiate dopo che la Cina ha inviato una piattaforma petrolifera in acque contese.
Oltre 3.000 cinesi sono stati già stati evacuati dal Vietnam dopo le violenze cui sono stati oggetto di rappresaglia (si sono registrati due morti accertati) per la decisione del colosso petrolifero Cnooc di Pechino di avviare estrazioni di greggio in un’isola dell’arcipelago Paracels, di cui Hainoi rivendica la proprieta’. Lo ha reso noto l’agenzia ufficiale Xinhua.
Secondo un medico che esercita nella provincia di Ha Tinh, negli scontri sono rimaste uccise anche cinque vietnamiti e 16 persone presentati come cinesi. Nel mirino e’ finito anche un enorme impianto di acciaio di un gruppo taiwanese in Vietnam, il Formosa Plastics Group, perche’ i manifestanti vietnamiti non distinguono tra taiwanesi e cinesi; e attaccano indistintamente le aziende, come aveva anticipato gia’ mercoledi’ il ministero degli Esteri di Taiwan. Secondo fonti diplomatiche di Taiwan, negli scontri e un centinaio di persone sono rimaste ferite.
Nonostante le proteste del Vietnam Pechino avverte gli Stati Uniti e tutti i Paersi nel Mar Cinese Meridionale e Orientale, che intende procedere con le prospezioni petrolifere nelle isole Paracels. Si tratta di uno degli arcipelaghi contesi da diversi Paese ma che per la Cina rientrano nelle proprie acque territoriali. Lo ha dichiarato il capo delle forze armate cinesi , il generale Fang Fenghui, avvertendo che Pechino fara’ di tutto per assicura la sicurezza delle operazioni. Fang ha anche consigliato agli Usa di avere “un approccio obiettivo” alla disputa.