17 magg – Europee 2014: intervista a Cécile Kyenge. Riportiamo due domande e risposte dall’intervista di today
Anche lei è un’immigrata. Quali sono secondo lei le cose che il nostro Paese dovrebbe offrire ma non offre a chi arriva sul suo territorio?
Quando gli immigrati arrivano in emergenza, ovvero come clandestini, la prima cosa da fare è capire qual è la loro situazione di partenza per poi decidere dove mandarli, come procedere. Per fare questo abbiamo delle procedure che stanno in piedi. Quello su cui invece dobbiamo lavorare è l’accoglienza. Servirebbero delle strutture in grado di indirizzarli, nella fase successiva a quella dell’emergenza, a trovare un lavoro, dei corsi di formazione, un medico, etc. I servizi che abbiamo ad oggi non sono tanti. Molti immigrati infatti scelgono di rivolgersi al mondo del volontariato con cui le istituzioni dovrebbero invece fare rete.
Parliamo di razzismo. Lei è stata vittima in prima persona di attacchi personali e per questo motivo le è stata affidata una scorta. L’ultimo fatto spiacevole è accaduto l’altro ieri ed ha riguardato il suo sito dove è comparso un manifesto con un pesante messaggio: “Riapriamo i forni”. Pensa che l’Italia sia razzista? E l’Europa?
L’Italia non ha avuto una buona guida in grado di accompagnare il passaggio da Paese di emigrati a Paese di immigrazione. Abbiamo avuto per anni al potere la destra che ha portato avanti una cultura dell’odio. Quello che serve invece è il dialogo. La tematica va affrontata anche in Europa ed è per questo che io porterei lì, dopo averlo rafforzato, il piano di cui mi sono occupata anche quando ero ministro dell’Integrazione; un piano contro xenofobia, razzismo e tutte le discriminazioni in genere che punta principalmente sulle campagne informative per sensibilizzare la popolazione sull’argomento e propone di rafforzare le leggi che tutelano i diritti degli esseri umani.
Concludendo perché gli italiani dovrebbero scegliere di votare per lei? Quali sono, in breve, le cose più importanti per cui si impegnerà in Europa?
Votare per me vuol dire votare per un cambiamento culturale. Dovendo riassumere direi che sono tre le mie proposte per l’Europa: il salario minimo garantito europeo e la difesa della dignità dei lavoratori; lo stanziamento di fondi europei contro la disoccupazione giovanile perché è importante garantire un futuro migliore a tutti; la lotta alla discriminazione tra uomini e donne in tutti i campi: stessi diritti, stesso reddito, stessa possibilità di realizzazione personale.
Il dialogo, si si il dialogo…e cosa voi del PD non riuscite a capire quando il popolo italiano dice che bisogna prima aiutare il proprietario dell’Italia cioè l’italiano e poi quando esso starà bene potraà aiutare il clandestino?
Cosa esattamente vi sfugge?