Grillo a Berlusconi: quando governeremo andrai in Libano o in galera

grillo16 maggio 2014 – Comizio scatenato di Beppe Grillo a Pavia in vista delle Elezioni Europee e Amministrative del 25/26 maggio: “Questo nanetto (Berlusconi, ndr) dice che sono cattivo. Hai ragione Berlusconi, sono cattivo, ma ti prometto che nel primo giorno in cui governeremo o vai in Libano o ti prendi venti anni di galera. Abbiamo diritto a un processo pubblico – ha continuato il leader M5S – e lo faremo in via digitale. Hanno ridotto il Paese a una vergogna”.

“Il Pd è una peste rossa che sta disintegrando il Paese. Guardate Greganti – ha detto alla piazza che lo sta ascoltando -. E’ l’uomo idolo della sinistra, come Mangano della destra. Abbiamo chiesto al Senato di dirci quando si era recato lì e combinazione ci dicono che c’è stato un blackout. Di certo – ha concluso – non ha rubato per sè”.

2 thoughts on “Grillo a Berlusconi: quando governeremo andrai in Libano o in galera

  1. Ignorante è chi non è in grado di interpretare il senso di certe esternazioni. Nella fattispecie all’ignoranza si deve aggiungere la malafede. Grillo non ha inteso affatto ergere dei tribunali per mandare in galera chi ci dovrebbe essere da tempi immemorabili. Penso abbia voluto dire che chi di competenza darà alla magistratura prove e materiale che attestino il malaffare di personaggi politici corrotti e delinquenti che tanto perniciosamente l’autore dell’articolo defende in nome di una democrazia delle banane. Quanto all’intento di Grillo di tramutare in demone non- umano di buona parte della controparte politica è il minimo che si debba fare per rispetto alle vittime di tanta tracotanza e pervicacia, anche se a disumanizzare questi personaggi è sufficiente la loro condotta politica. Il M5S e grillo in particolare non blandiscono l’elettorato di sinistra, ma quella folta schiera di sprovveduti, vittime esse stesse di questo potere criminale, che partecipa, in completo stato di ubriachezza, all’orgia di un potere fine a se stesso.

  2. Grillo è profondamente ignorante: in uno stato moderno i tre poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario sono separati, il “primo giorno che governeranno” se capiterà, Grillo si renderà conto che processi, condanne, assoluzioni… non sono nei poteri degl’eletti ma prerogativa esclusiva della magistratura.
    Poi ci sono gl’insulti circa la statura fisica del suo avversario politico, che mirano a de-umanizzare Berlusconi, in perfetto stile totalitario, da manuale, infine Gillo si lancia anche nell’assoluzione di Greganti che “di certo non ha rubato per se” e come fa Grillo a saperlo per certo (??) a me pare che stia solo leccando gl’orifizi sinistri dei suoi potenziali elettori, che si ritengono moralmente superiori.
    Constato l’estrema sinteticità di Grillo, in poche righe ci svela la sua ignoranza su come funziona uno stato, il disprezzo per l’avversario che si tramuta in demone non-umano da bruciare sul rogo ed il continuo blandire l’elettorato di sinistra.

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