14 mag. – Troppo delicato, bene rinviare a dopo le europee. Il voto sul deputato del Pd Francantonio Genovese, il cui arresto e’ stato chiesto dai giudici di Messina, pare slittare verso date piu’ tranquille. Ma la cosa non impedisce che il caso – Genovese e’ accusato di associazione a delinquere riciclaggio e truffa – irrompa nel dibattito politico segnato dalla campagna elettorale.
Sono giorni in cui sono esplosi il caso Expo e quello Scajola, in cui Forza Italia ha di che lamentarsi per i contenuti delle memorie di Timothy Geithner, ministro di Obama.
Inevitabile che un possibile mancato pronunciamento di Montecitorio sul destino, non solo politico, di un influente esponente del Pd siciliano scateni polemiche. Soprattutto da parte dei principali competitor del Pd alle imminenti europee, i grillini.
Quando si inizia a profilare l’ipotesi di un rinvio, il Movimento 5 Stelle fa subito partire un duro comunicato. “Il Pd e’ nudo. Stanno provando a rinviare ulteriormente la votazione sulla richiesta di arresto”, scrive, “Ci piacerebbe sapere cosa dira’ il Pd ai cittadini, come giustifichera’ queste manovre di palazzo, di fronte al gravissimo caso Genovese, in un momento il cui il Paese e ripiombato negli scandali politici”. Segue a ruota la richiesta di rinviare la votazione degli ordini del giorno al dl Lavoro, per passare immediatamente all’esame della richiesta di arresto.
Niente da fare: respinta con 122 voti di differenza.
Lontano da Montecitorio, Beppe Grillo commenta con poca diplomazia: “Renzie assomiglia sempre piu’ a un pugile suonato che al gong non sa neppure ritrovare l’angolo per sedersi. E’ in attesa del flop delle elezioni e del lancio della spugna da parte dei due ottuagenari padri della patria, Napolitano e Berlusconi”. Una freccia in piu’ nella sua faretra elettorale. Intanto il citato Berlusconi fa sapere che fare accordi con Matteo Renzi sulle riforme e’ ormai inutile. Prove generali per il dopo europee? Forse. Il premier, da parte sua, ribadisce: tanto le vinciamo noi. Nelle sue stesse parole: “L’anno scorso arrivo’ primo il M5s, secondo il Pd di Bersani e terzo il Pdl.
Questa volta il podio sara’ diverso”. Anche questo potrebbe essere il primo passo del dibattito che si aprira’ il 26 maggio.(AGI) .