13 magg – quello che è andato in onda ieri sera alle 22 a “Unti e Bisunti” (su DMAX, canale 52), nel suo piccolo, è la vergognosa manifestazione del pensiero dominante dei benpensanti che desiderano imporre l’integrazione forzata e la multietnicità come perno della nostra società.
In breve: il format prevede un racconto della tradizione culinaria ITALIANA di città in città nei luoghi maggiormente caratteristici, tramite la “perlustrazione” di negozi, ristoranti et similia e la preparazione finale di un piatto tipico che rappresenti la città presa in esame. Finora il presentatore, tale “chef Rubio”, è stato ad esempio in città come Bari, Napoli, Palermo, Firenze, Bologna, Roma, descrivendone i loro piatti storici e preparandone uno in particolare, quello solitamente più rappresentativo.
Stasera era il turno di Torino: cos’è accaduto? Che sono stati presentati piatti della cucina NORDAFRICANA cucinati da NORDAFRICANI. Quindi è stata mostrata una Torino talmente povera di tradizione culinaria propria che è costretta ad attingere da altre culture per poter essere rappresentata nell’arco della puntata. Ebbene, la domanda sorge spontanea: Torino non ha piatti tipici? Oppure questa è la solita propaganda multirazziale (non tanto celata) che ci costringono a subire? Io, notando l’impossibilità della prima tesi, sono fortemente indirizzato verso la seconda, anzi, sarò pure malvagio e malpensante: a mio parere tale puntata è stata mandata in onda appositamente stasera per i recenti fatti che stanno avvenendo a Lampedusa. P
S se fossi torinese mi sentirei profondamente offeso dallo spettacolo che hanno offerto stasera ai telespettatori italiani.
Francesco Forgione
PER VISIONALA, LA PUNTATA SARA’ DISPONIBILE A TALE LINK:
http://www.dmax.it/video/programmi/unti-e-bisunti/stagioni/2/
Meno male che c’è chi comincia ad accorgersene. E’ da parecchio che le cose vanno così. E teniamo presente che anche quando non si considerano le tradizioni straniere, ci sono tradizioni italiane considerate di serie “A” e altre considerate di serie “B”, rigorosamente nell’ordine da Sud a Nord. Occhi per vedere, orecchie per sentire.