Prelievi ex ENAM: in preparazione una serie di giudizi contro la ragioneria dello stato e l’INPS
L’E.N.A.M. (Ente Nazionale di Assistenza Magistrale), nato con D.L.C.P.S. 2 ottobre 1947, n.1346 (modificato dalla legge 7 marzo 1954, n.93) dalla fusione di due enti fascisti era un ente di diritto pubblico con fini assistenziali per il personale direttivo e docente della scuola elementare che, per il raggiungimento dei suoi fini, godeva ex lege di <un contributo mensile a carico degli iscritti pari all’1 per cento dell’ammontare lordo dello stipendio degli iscritti stessi e calcolato secondo il disposto dell’art. 10, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio 1956, n. 19>
L’E.N.A.M., era sostanzialmente una forma previdenziale aggiuntiva ed integrativa rispetto all’assistenza sanitaria dei dipendenti statali, di ruolo, non di ruolo, salariati, pensionati, civili e militari, affidata all’E.N.P.A.S., istituito con precedente L. 19 gen. 1942, n. 22.
Con il DPR 24 lug. 1977, n. 616, che prevedeva il trasferimento alle regioni delle funzioni inerenti alle materie indicate nell’articolo 117 Cost., e con la L. 29 giu. 1977, n. 349, furono passate alle regioni tutte le funzioni concernenti l’assistenza sanitaria dell’E.N.P.A.S., mentre le altre verranno devolute all’I.N.P.D.A.P.
Il D.L. 31-5-2010 n. 78, convertito con legge n.122 del 30.7.2010, all’art. 7 comma 3 bis ha disposto la soppressione dell’E.N.A.M. ed il trasferimento di beni e funzioni all’I.N.P.D.A.P, ente successivamente confluito nell’I.N.P.S. ai sensi del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201.
Malgrado la soppressione dell’E.N.A.M., per di più con una norma urgente finalizzata alla competitività economica, lo Stato continua a sottrarre ai dipendenti un rilevante 0,80% del loro stipendio, fatto illegittimo in quanto in favore di un ente inesistente e che costituisce un ostacolo alla competitività economica dei singoli cittadini.
Insieme Consumatori intende raccogliere adesioni per una serie di iniziative giudiziarie di fronte a tutti i Tribunali d’Italia finalizzate ad ottenere dalla Magistratura la declaratoria della illegittimità di questo assurdo barzello.