9 mag. – E’ di 21 morti il bilancio degli scontri fra truppe ucraine e separatisti a Mariupol, citta’ portuale nella regione di Donetsk. Lo ha riferito il ministro dell’Interno, Arsen Avakov, tramite un messaggio sul suo profilo Facebook, specificando che tra le vittime si contano 20 miliziani filo-russi e un poliziotto. Altri 5 poliziotti sono stati feriti e 4 separatisti sono stati catturati. Gli scontri sono scoppiati nella zona del quartier generale della polizia e del ministero dell’Interno nella citta’.
Intanto Vladimir Putin ha detto che la Crimea e la Russia insieme sono “ancora piu’ forti” in un un discorso a Sebastopoli nella sua prima visita nella penisola dall’annessione proclamata da Mosca il 21 marzo. Il 2014 “passera’ alla storia come un anno in cui la gente che vive qui (in Crimea) ha fermamente deciso di stare con la Russia, confermando cosi’ la propria fedelta’ nei confronti della verita’ storica”, ha aggiunto il presidente russo.
“Molto lavoro rimane ancora da fare”, ha avvertito Putin di fronte a una folla di 150.000 persone, “ma noi supereremo tutte le difficolta’, perche’ stiamo insieme e questo significa che siamo ancora piu’ forti”.
Per il governo di Kiev, la visita di Putin in Crimea e’ una “flagrante violazione” della sovranita’ dell’Ucraina. Kiev ha espresso “la piu’ dura protesta per la visita non autorizzata” del titolare del Cremlino nella repubblica autonoma e a Sebastopoli, “temporaneamente occupate dalla Russia”. Secondo il ministero degli Esteri ucraino la visita “ignora platealmente la legislazione ucraina e la legge internazionale” e “la provocazione conferma ancora una volta che Mosca punta deliberatamente a una ulteriore escalation delle tensioni nelle relazioni con Kiev e non ha intenzione di risolvere i problemi attraverso canali diplomatici”.