4 magg – Il problema è gigantesco e, al tempo stesso, molto semplice. Milioni di uomini, donne e bambini vogliono fuggire dall’Africa subsahariana, dalla Libia, dalla Siria e da altri Paesi del Sud straziati dalla miseria e dalla guerra. La loro meta, o la loro illusione, è di raggiungere la Germania e le nazioni scandinave, luoghi che, spesso sbagliando, vengono ritenuti ricchi e disposti ad accogliere altra immigrazione. Ma il primo traguardo di questi disperati è l’Italia. E penso sia inutile spiegare il perché. Siamo un pontile che si estende nel Mediterraneo e dunque rappresentiamo un approdo naturale per chi parte dalle coste libiche.
È da parecchi anni che l’Italia funziona da prima tappa di un lungo cammino di tanti disperati. Ce li ricordiamo tutti i tempi di Laura Boldrini, funzionaria dell’Onu per i rifugiati, che da Lampedusa ci incitava ad accettare tutti gli sbarchi. La si vedeva quasi ogni sera nei telegiornali: una giovane donna bella, spigliata, aggressiva e grande affabulatrice. Come una maestra severa, ci ammoniva a non essere egoisti e inospitali.
Lo dico con rispetto e senza ironia, ma credo che la signora si sia guadagnata allora la presidenza della Camera dei deputati. Era l’unica carta che poteva mettere sul tavolo, poiché non aveva nessuna competenza istituzionale o politica. A spingerla è stato quel mago illusionista di Nichi Vendola, che in questo modo ha conquistato per la sua protetta lo scranno più alto di Montecitorio.
L’articolo integrale di Giampaolo Pansa su Libero in edicola domenica 4 maggio