30 apr – Stando a quanto ricostruisce il Financial Times, gli Stati Uniti sono sul punto di perdere il loro status di più grande economia del mondo, ed è probabile che scivolino dietro la Cina già quest’anno, molto prima di quanto finora previsto, ovvero il 2019. Gli Stati Uniti sono stati i leader globali da quando superarono il Regno Unito nel 1872. L’Italia resta all’ottavo posto.
E’ quanto raccontano i dati raccolti dal Programma di confronto internazionale della Banca Mondiale, si tratta delle stime più autorevoli di ciò che il denaro può comprare in diversi paesi e sono utilizzati dalla maggior parte delle organizzazioni del settore pubblico e privato, come il Fondo monetario internazionale. E’ la prima volta che sono state aggiornate dal 2005.
Dopo approfondite ricerche sui prezzi dei beni e dei servizi, l’Icp ha concluso che il denaro va più di quanto si pensasse nei paesi più poveri, aumentando la dimensione relativa delle economie di mercato emergenti. Le stime del costo reale della vita, noto come potere d’acquisto, sono riconosciuti come il miglior modo per confrontare le dimensioni delle economie piuttosto che usare i tassi di cambio volatili, che raramente riflettono il vero costo di beni e servizi. Su questa misura il Fmi ha messo pil degli Stati Uniti nel 2012 a 16,2 trilioni di dollari, e la Cina a 8.2 trilioni.
Nel 2005, l’Icp stimava che l’economia cinese fosse meno della metà delle dimensioni degli Stati Uniti, appena il 43%. A causa della nuova metodologia – e il fatto che l’economia cinese è cresciuta molto più rapidamente – la ricerca immesso il pil della Cina all’87 per cento di quello degli Stati Uniti nel 2011. Con il Fmi che si aspetta che l’economia cinese cresca del 24 per cento tra il 2011 e il 2014, mentre negli Stati Uniti aumenterà solo del 7,6 per cento. Stando così le cose la Cina rischia di superare gli Stati Uniti quest’anno.
I dati rivoluzionano l’immagine del panorama economico mondiale, aumentando l’importanza dei paesi a reddito medio grandi. L’India diventa la terza economia, era al decimo posto nel 2005: la dimensione della sua economia è quasi raddoppiato dal 19 per cento del pil degli Stati Uniti nel 2005 è salita al 37 per cento nel 2011.
Russia, Brasile, Indonesia e Messico fanno parte della top 12 nella tabella globale. Al contrario, alti costi e minor crescita spingono il Regno Unito e Giappone più indietro degli Stati Uniti rispetto alle tabelle 2005, mentre la Germania ha migliorato la sua posizione relativa un po’ e l’Italia è rimasta all’ottavo posto.
I paesi ricchi del mondo rappresentano ancora il 50 per cento del PIL globale, mentre rappresentano solo il 17 per cento della popolazione mondiale. Dopo aver confrontato il costo effettivo della vita nei diversi paesi, la relazione ha anche riscontrato che i quattro paesi più cari in cui vivere sono la Svizzera, la Norvegia, Bermuda e l’Australia. I più economci sono Egitto, Pakistan, Myanmar e l’Etiopia. tiscali