CHIETI, 25 apr – Il gruppo di profughi giunto nella notte a Chieti presso il Villaggio della Speranza di suor Vera D’Agostino è infetto di questa malattia. Sono una decina, su un totale di 30 immigrati, le persone a rischio: tutti giovani con età compresa tra i 20 e i 24 anni. Gli eritrei, – almeno così hanno dichiarato alla polizia – erano sprovvisti di documenti, ma con un certificato medico rilasciato dai medici di Ragusa dove si parla di scabbia.
L’allarme è quindi scattato al pronto soccorso del policlinico di Colle dell’Ara e, per diversi minuti, ha colto in contropiede medici e altri pazienti in attesa tra i quali anche una donna incinta. I profughi sono arrivati dal Villaggio della Speranza in ospedale su un pulmino scortato dalla polizia e su disposizione del prefetto, Fulvio Rocco De Marinis.
Dall’ospedale hanno confemato al Centro: «Sono almeno dieci casi di infezione già trattati però a Ragusa. Abbiamo raccolto questi profughi in una stanza attigua al pronto soccorso dove non c’è passaggio di altri pazienti», racconta la dottoressa Maria Di Felice che, ieri notte, era in prima linea al pronto soccorso, «poi abbiamo rintracciato l’infettivologo per un secondo trattamento sui malati. Ma lo stesso specialista ci ha rassicurato che non c’è più alcun pericolo di contagio perché l’infezione era già stata trattata».
I profughi sono stati sfamati e quindi riconsegnati alla prefettura che, sempre nella notte, li ha riportati nel villaggio di suor Vera.