Imola, 24 aprile 2014 – L’espisodio è accaduto il giorno 22 aprile, intorno alle ore 13, nel parcheggio dell’ospedale vecchio ed è stato immediatamente denunciato ai carabinieri. Protagonisti della vicenda, Pamela Orrù, segretaria provinciale Ugl Sanità, suo figlio di appena sei mesi e una donna rom di circa 50 anni.
Il racconto della sindacalista è dettagliato e preciso e non lascia spazio a interpretazioni diverse.
Arrivata al parcheggio dell’ospedale, dopo una visita pediatrica, la signora Orrù ha provveduto a sistemare il piccolo (che nel frattempo si era addormentato) sul sedile posteriore dell’auto e ripiegare il passeggino per caricarlo nella monovolume. Nel frattempo però, dal lato opposto dell’auto, si è avvicinata una signora di bassa statura, di mezza età, con i capelli lunghi neri e vestita di scuro.
La donna ha provato ad aprire lo sportello, ma la prontezza di riflessi della Orrù glielo ha impedito.
«HO SENTITO scattare la sicura e mi sono precipitata dall’altra parte — racconta la sindacalista – quindi la donna se l’è data a gambe levate. Passata la paura, la mamma si è recata in caserma a presentare la denuncia, accompagnata da un identikit della presunta rapitrice: «So che non servirà a nulla — dice la Orrù — ma fornirò una descrizione dettagliata e magari servirà a far sì che non accada di nuovo ad altre persone. Sono arrabbiata, spero per lei di non incontrarla più».
Incredibile il commento di un anziano signore presente che ha cercato di giustificare il gesto della rom dicendo: forse voleva solo vedere il bambino da vicino. Certo, come no. Difatti per guardare un bambino normalmente si tenta di aprire un’auto non propria, senza permesso, mentre la madre è distratta in altre faccende?
gente di m……. grazie a sta gente Imola sta diventando invivibile, tra marocchini e rom non se ne può più.