SYDNEY, 17 APR – Sei persone, fra le quali due bambine sotto i cinque anni, sono state uccise lunedì in Papua Nuova Guinea durante una caccia alle streghe. Centinaia di uomini del villaggio di Raicoast sono discese nel vicino villaggio di Sasiko alla “caccia” di presunte streghe e la loro furia si è scatenata per tutta la giornata. Più di 20 persone sono rimaste ferite e diverse case sono state incendiate. La polizia ha arrestato 180 persone.
La caccia alle streghe sembrava un orrore del passato remoto. E invece, soltanto lunedì scorso sei persone sono state massacrate in un villaggio dello stato-arcipelago di Papua Nuova Guinea, nel Pacifico, da una folla inferocita che cercava le streghe. Due delle vittime erano bambine di neppure cinque anni, che chissà quali malefici potevano compiere. E non è stato un caso isolato. A Papua negli ultimi tempi si sono moltiplicate le aggressioni contro le presunte streghe, con torture e omicidi efferati di donne. Lo stato ha addirittura reintrodotto la pena di morte per questi reati. Ma senza grandi risultati.
Questa settimana la polizia ha arrestato 180 persone, dopo una caccia alle streghe in cui sono state uccise sei persone, fra cui due bambine sotto i cinque anni. Più di 20 persone sono rimaste ferite e diverse case incendiate. Secondo media locali citati dalla radio nazionale australiana Abc, diverse centinaia di uomini del villaggio di Raicoast, nella provincia di Madang, erano discesi nel vicino villaggio di Sasiko alla caccia di persone ritenute streghe e la loro furia si è scatenata per tutta la giornata di lunedì.
Vi sono credenze diffuse nella stregoneria nell’arcipelago, specie nelle regioni più remote, dove molti non accettano cause naturali per sfortuna, malattie, incidenti o morte. “La crescente frequenza di attacchi e di uccisioni di persone accusate di stregoneria” è stata condannata di recente dallo speciale relatore dell’Onu sulla violenza contro le donne, secondo cui la stregoneria è spesso usata come pretesto per mascherare gli abusi contro le donne.
In seguito a violenti attacchi in cui donne accusate di stregoneria sono state torturate e bruciate vive, lo scorso anno il parlamento di Port Moresby ha ripristinato la pena di morte per crimini violenti e ha abrogato una legge del 1971 che offriva forti attenuanti per tali crimini, se l’accusato agiva per fermare atti di stregoneria. tiscali
In seguito a violenti attacchi in cui donne accusate di stregoneria sono state torturate e bruciate vive, lo scorso anno il parlamento di Port Moresby ha ripristinato la pena di morte per crimini violenti e ha abrogato una legge del 1971 che offriva forti attenuanti per tali crimini, se l’accusato agiva per fermare atti di stregoneria. tiscali