16 apr – Mohamed Shemis, imam e presidente del Centro Culturale Islamico di via Mascaretti, risponde negativamente all’appello lanciato da don Massimo Cassola, parroco di Calendasco. “Incontriamoci, ma per i profughi possiamo solo pregare”
16 apr – Il sacerdote aveva invitato la comunità islamica a mettersi in campo in qualche modo con i profughi arrivati negli ultimi giorni nel nostro territorio. Considerato che la maggioranza degli esuli è di religione islamica, don Cassola ha cercato la collaborazione dei punti di riferimento cittadini per i musulmani:
[box] Appello alla collaborazione arriva forte e chiaro da don Massimo Cassola: «Quasi tutti i profughi nel nostro paese ma anche a Piacenza sono musulmani quindi faccio un appello alla comunità islamica piacentina e all’imam perché si attivi una collaborazione nella gestione di questa emergenza. La carità è un pilastro anche della religione islamica, per questo motivo sono disponibile ad incontrare quanto prima l’imam per parlare di questa situazione». Ogni struttura ospitante riceve dallo Stato 30 euro al giorno per profugo, di questi 2.50 euro vengono dati direttamente ai singoli per le proprie necessità.“ [/box]
L’imam Mohamed Shemis ha dIchiarato al Piacenza.it: «Saremmo contenti di incontrare il sacerdote, nonostante non possiamo offrire aiuti economici e ospitare queste persone, le porte del nostro centro sono aperte per parlare, per pregare e per condividere momenti di vita insieme. Queste persone si ritrovano in un paese straniero senza riferimenti e noi possiamo essere d’aiuto in questo modo. A maggior ragione, a giugno inizierà il ramadan, momento fondamentale nella vita di un musulmano, e per questi fedeli, poter pregare e condividere questo periodo potrebbe essere molto importante». Ora la palla passa di nuovo a don Cassola.“
Nooooooo, ma cosa dice il sacerdote??? E’ follia pura chiedere a un musulmano la carità verso un loro fratello!!! Sono gli italiani che devono farsi carico…loro arraffano a più non posso!!!