Abolizione Senato, dittatura prossima ventura: Renzi delegato dalla Troika

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6 apr – Volete sapere la ragione per cui le riforme del Senato e della legge elettorale vengono prima di tutto? Qualcuno si stupisce che il governo Renzi, in questa situazione economica tragica e in via di peggioramento, dia priorità alla riforma del Senato e della legge elettorale. La spiegazione dell’apparente incongruità è chiara. Io credo. Renzi è stato scelto. E lo è stato non certo per dimostrate capacità. Lo è stato per la sua “immagine” di energicissimo e vitalissimo bimbominkia e molto “bravo ragazzo”.

Piazzato al vertice di un governo di giovani rassicuranti. Immagine tranquillante che lo rende idoneo, con l’aiuto di contentini demagogici su tasse e bollette e 80 euri ai poveracci, a far passare una riforma elettorale e del Senato estremamente pericolosa e aggressiva verso la democrazia e direi verso lo stesso impianto della Costituzione. Una riforma che prepara l’ambiente giuridico-costituzionale adatto in cui il successivo premier – sempre lui? – potrà esercitare una “dittaturina postdemocrista”, formalmente legittima per gestire un prevedibile e imminente periodo di peggioramento economico e di protesta sociale.

A quel punto, amici miei e della ventura, quel premier non sarà un ragazzotto inoffensivo. E no. Sarà un uomo degli interessi finanziari, dei poteri forti, delle camarille e massonerie e direttori e Bilderberg e Britannia e insomma un delegato della Trojka. Che macellerà l’Italia come la Trojka ha macellato la Grecia. Senza però che la Trojka debba metterci la faccia, perché lo farà “Lui”. Scaricando sugli italiani la responsabilità di ciò che essa farà a loro.

Et voilà! Gli indicatori – non la Sibilla cumana – ci dicono che il peggioramento economico arriverà l’anno prossimo. Con le decine e decine di miliardi che annualmente l’Italia dovrà togliere ai contribuenti per l’abbattimento forzoso del debito pubblico – fiscal compact – in un trend già di avvitamento fiscale pluriennale. L’Italia dovrà invocare l’aiuto, il bail-out, della Trojka. E dovrà accettare le sue “cure”. E reprimere un ampio scontento popolare. Altro che forconi e cagate assortite. Servirà una mano dura. Urgerà governo autoritario, cazzuto e provvisto di poteri forti. Ecco a che servono la riforma elettorale e del Senato. Ecco perché per il governo Renzi queste riforme e non altre (Italicum) sono prioritarie. Venendo prima dei problemi economici.

In questo pantano, in cui l’Italia è indebitata in una moneta straniera e sbilanciata su poteri esterni alla repubblica, noi c’avevamo bisogno piuttosto della riforma che prevenisse altre sospensioni della democrazia come quella imposta ben tre volte dai manovratori del rating e dello spread per il tramite del Colle. E mannaggia la miseria arriva l’opposto! Ma che fatalità! Al di sotto della pelle d’agnellino di Renzi e dei suoi bravi e buoni ragazzi – con le loro riforme e l’aiuto di Berlusconi ai domiciliari – istituiscono la nuova architettura costituzionale in cui il segretario del partito si sceglie i candidati che gli vanno bene col voto di meno di un terzo degli elettori. E si prende la maggioranza assoluta nell’unica camera legislativa. E si blinda a priori la fiducia al proprio governo. E si nomina il presidente della repubblica (che a sua volta nomina buona parte del Senato…), il presidente dell’unica camera legislativa, i giudici costituzionali, i membri laici del CSM, e altre cariche di garanzia. E revoca i ministri. E lascia senza rappresentanza parlamentare partiti che raccolgono milioni di voti. E infine si pone al di sopra e al di fuori di ogni controllo.

La giustificazione è che i tempi richiedono un premier forte e decisioni rapide. Bugiardi. Bugiardi. Bugiardissimi. Basterebbe mantenere, accanto alla Camera dei Deputati eletta col maggioritario e con sbarramenti, un Senato elettivo, riformato per essere l’organo della rappresentanza fedele dell’elettorato e delle garanzie: il Senato è eletto con sistema proporzionale su base regionale ed è rinnovato per la metà ogni 3 anni; non può essere sciolto; non partecipa alla normale attività legislativa e non vota la fiducia (queste funzioni spettano alla sola Camera dei Deputati) salvo un diritto di veto che può esercitare con maggioranza dei 3/5 dei membri su proposta di 1/3 di essi; ha competenza legislativa esclusiva per a) riforme costituzionali; b) leggi costituzionali; c) leggi sulla cittadinanza, leggi elettorali; d) ratifica di trattati limitanti la sovranità nazionale; ha competenza esclusiva per: a) messa in stato di accusa del presidente della repubblica; b) decisioni su eleggibilità e decadenza di deputati e senatori; c) commissioni di inchiesta; d) nomina del presidente della repubblica, dei giudici costituzionali, dei membri laici CSM, dei capi di tutte le istituzioni di garanzia. Un tale sistema bicamerale è così semplice e chiaro e lineare ed efficace nell’assicurare tutte le funzioni, l’efficienza e le garanzie, che il fatto stesso che non sia nemmeno proposto prova il pericoloso obiettivo del governo in carica e la corresponsabilità di chi lo sostiene in qualsiasi modo.

Spiderman – da “il moralista”