Anziana truffata da badante ucraina: fa arrivare anche i parenti che “occupano” la casa

anziana2 apr . Era iniziato come un normale rapporto di lavoro tra una donna benestante ma debole fisicamente e anche psicologicamente e una donna assunta come badante. E’ finito con una vera e propria “occupazione” dell’appartamento e un’indagine della polizia, a cui seguirà un processo.

Tutto inizia – racconta il Corriere – quando una professoressa universitaria, separata dal marito, che vive in corso Monforte con la mamma anziana, ha iniziato ad avere bisogno di un’assistenza domestica perché affetta da una malattia degenerativa. Anche perché nell’appartamento a fianco c’è una zia ottuagenaria, anche lei bisognosa di aiuto in casa.

La donna ingaggia allora una ucraina come badante e assistente, con uno stipendio di 2.500 euro al mese oltre al vitto e all’alloggio. Qui iniziano i problemi, perché la badante fa venire in Italia un cugino e lo fa assumere in casa come collaboratore, e poi anche altri parenti che, in breve, “si piazzano” nell’appartamento di corso Monforte.

L’anziana zia, intanto, elargisce denaro a più riprese alla famiglia dell’est. Soldi e assegni. Gli investigatori del commissariato Scalo Romana valutano circa 50 mila euro totali, anche se è difficile stabilire che siano stati estorti perché la zia non parla di violenze subìte e le firme sugli assegni sono sue.

L’indagine prende corpo dal momento in cui l’ex marito della professoressa si riavvicina e intuisce che qualcosa non va. Da lì la prima segnalazione alla polizia. Alla fine la badante verrà processata con l’accusa di furto e circonvenzione d’incapace. Ma nel frattempo si è resa irreperibile.

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