Svanite nel nulla. Aumentano le persone scomparse in Italia: 29.205 in un anno

scomp27 mar – Svanite nel nulla. Gente e storie all’improvviso divenute ‘fantasma’, portandosi dietro misteri e gettando i propri familiari nel dolore dell’assenza. Quello delle persone scomparse ”è un fenomeno in aumento”, spiega all’Adnkronos il prefetto Vittorio Piscitelli, dal 7 gennaio scorso Commissario straordinario del governo per le persone scomparse. I dati, al 31 dicembre 2013, dicono che ”sono 29.205 le persone scomparse in Italia, di cui 10.049 italiani e 19.156 stranieri. I maggiorenni sono 15.919, 13.286 i minorenni”.

Al 31 dicembre 2012, le persone da cercare erano invece 26.081. Quindi, rimarca Piscitelli, ”ci sono 3.124 persone scomparse in più rispetto all’anno precedente”. Solo negli ultimi due anni si sono registrati oltre 20.000 casi” di persone che hanno fatto perdere le proprie tracce. ”In buona parte sono state trovate – spiega il Commissario – ma all’appello mancano ancora 3.000 persone da ricercare rispetto al 2012”.

”Stiamo seguendo tutti gli ultimi casi, anche all’estero – assicura il prefetto – è un fenomeno che tende a crescere, anche in ragione della crisi economica, perché ci sono molte persone che perdono il lavoro o sono vittime di disagi sociali. Per fronteggiare la situazione stiamo cercando di aumentare l’organico” a disposizione della struttura, rispetto alle attuali circa 20 persone che lavorano al commissariato per le persone scomparse. ”E’ mio intento – anticipa Piscitelli – proporre in questi giorni ai vertici del Viminale la possibilità di aumentare l’organico a disposizione, per poter dare maggiore attenzione al fenomeno”.

Le motivazioni per cui si entra nelle schede dei ‘missing people’ sono le più diverse. ”Si va dall’allontanamento volontario, che è la causa prevalente – spiega il prefetto Piscitelli – a casi di malattia e solitudine, disturbi psicologici o sociali. Ma c’è anche il problema di minori stranieri non accompagnati che si allontanano volontariamente dai centri a cui sono affidati perché hanno in mente altre mete e vogliono raggiungere l’estero. E poi ci sono le possibili vittime di reati, soprattutto donne”.

La strategia di intervento del Commissario straordinario punta a un obiettivo preciso: fare squadra sul territorio con istituzioni e associazioni, mettendo in sinergia dati e progetti di intervento operativi. Un percorso da costruire sul territorio, ma che ha già alcuni punti fermi. ”Abbiamo firmato un protocollo con la Federazione ‘Psicologi per i popoli’ – spiega Piscitelli – l’esperienza ci ha dimostrato che l’assistenza alle famiglie degli scomparsi è essenziale sia nella fase dell’assenza di queste persone sia in quella del loro ritorno a casa. Gli psicologi, tutti volontari, sono a disposizione per fare un percorso di accompagnamento”.

”Abbiamo previsto anche la stesura di un ‘Libro bianco’ sulle persone scomparse – rimarca il Commissario – e c’è già una bozza di lavoro. L’intento è coinvolgere anche l’Istat per assicurare una metodologia scientifica a quest’indagine sociologica e antropologica che mira a capire le ragioni per cui si scompare. Una piattaforma di conoscenze e analisi per agire in maniera ancora più forte sul versante della prevenzione, oltre che proseguire nel quotidiano lavoro di ricerca” di ogni traccia dei ‘wanted’, italiani o stranieri.

Si lavora anche su altre frontiere. ”Dobbiamo allargare l’assistenza di associazioni come ‘Penelope’, ‘Psicologi per i popoli e altre realtà, a tutto il territorio nazionale. In agenda – anticipa Piscitelli – c’è infatti la sottoscrizione di un protocollo di intesa con ‘Alzheimer Uniti onlus’, un’associazione che ha brevettato un geolocalizzatore, un piccolo strumento di cui si può dotare chi soffre di malattie senili e altri disturbi psicologici. In caso di allontanamento permette di localizzare la persona scomparsa attraverso un ‘desk’ collocato presso le sale operative delle forze dell’ordine, grazie a una convenzione stipulata dai prefetti con le associazioni”.

”Si cerca di coinvolgere nel progetto il ministero della Salute e quello degli Affari regionali – sottolinea ancora il Commissario straordinario di governo per le persone scomparse – in modo che per le persone meno abbienti i costi possano gravare sul sistema sanitario nazionale, che fa capo alle regioni, perché occorre soprattutto lavorare sul fronte della prevenzione”. Quanto al tavolo tecnico per il monitoraggio delle persone scomparse, ”il lavoro prosegue”, assicura Piscitelli. L’obiettivo è omogeneizzare le tabelle dati e svolgere approfondimenti mirati, di volta in volta ritenuti opportuni.

”Tra i nostri obiettivi – rimarca il Commissario per le persone scomparse – c’è anche quello di formare un osservatorio sulle scomparse di genere, in modo particolare per le donne. E cercare di concentrare di più l’attenzione sul problemi dei minori”. Altra questione, poi, è quella degli immigrati: si cerca anche di fare ”un censimento a parte dei corpi non identificati degli extracomunitari – spiega il prefetto Piscitelli – per la provincia di Milano, ad esempio, si sta adottando un protocollo sperimentale che coinvolge l’Università di Milano, l’Istituto di medicina legale, le procure e i sindaci, per poter inserire a fattor comune nel circuito informativo i dati relativi ai corpi senza nome, in modo da incrociarli con le schede delle persone scomparse, al fine di risalire alla loro identità”. adnkronos