UE, Sbai risponde a Pistelli che ha definito “dirottatori” gli euroscettici

Europa Sbai a Pistelli “La demonizzazione dell’avversario é retaggio di metodi Sovietici”

souad_sbai26 mar – “La gaffe della necessità di riconciliarsi con i Fratelli Musulmani da parte degli egiziani l’abbiamo lasciata correre, visto che rientra in una conoscenza praticamente nulla della geopolitica araba, ma addirittura definire gli euroscettici come ‘dirottatori su un aereo’ è davvero troppo. In questo Paese c’è ancora libertà di pensiero e dare del terrorista a chi la pensa diversamente solo perché dissente da un progetto che, comunque la si pensi, finora non ha mai favorito l’Italia, significa demonizzare l’avversario e chiederne l’emarginazione, politica e umana, in pieno retaggio sovietico. Un viceministro dovrebbe avere più criterio nelle parole che usa, oltre a conoscere le cose di cui parla”.

Viceministro Pistelli: fermare in tempo chi vuole schiantare l’Europa

Così Souad Sbai, ex parlamentare e giornalista esperta di mondo arabo, replica alle dichiarazioni del viceministro agli Esteri Lapo Pistelli, che nella sua intervista di ieri ad Avvenire ha definito “dirottatori” gli euroscettici.

“La richiesta di riconciliazione con la Fratellanza in Egitto non stupisce perché si inserisce in un contesto di ignoranza della situazione egiziana, che ha vissuto sulla sua pelle il tallone della crisi e dello strapotere islamista e ora ne prende le distanze, compresa l’Arabia Saudita. Di che riconciliazione parla? Amicizie e accordi sconosciuti? Del resto – prosegue Sbai – quando ci incontrammo ad Otto e Mezzo nel 2011, l’On. Pistelli ebbe a dire che i Fratelli Musulmani non avevano alcun ruolo nella primavera araba e poi abbiamo visto tutti com’è andata a finire. I ‘dirottatori’, come ama definire gli euroscettici, forse sono proprio quelli con cui Lei chiede all’Egitto martoriato di riconciliarsi, quindi la invito a chiarirsi le idee prima di lasciarsi andare a frasi ad effetto totalmente scollate dalla realtà. Spero che il premier Renzi e il Ministro Mogherini stigmatizzino al più presto queste affermazioni – conclude – altrimenti siamo costretti a pensare che la linea dell’intero Governo in materia di politica estera sia proprio questa”.