Obama perde i pezzi: l’Alaska chiede l’annessione alla Russia

obi_big26 mar – (WSI) – Una petizione che in pochi giorni ha già raccolto 18 mila firme, circa un quinto di quanto ne servano per essere poi inviate alla Casa Bianca. Chiamata “Alaska back to Russia”, è stata creata, come riporta il Washington Times, da un residente di Anchorage, che ha preferito mantenere l’anonimato e che ha lasciato solamente le sue iniziali, S.V.

La data di scadenza è ora il 20 aprile 2014, ovvero quando le firme raccolte dovranno essere 100 mila, per così poter venire, almeno, considerate dall’amministrazione presidenziale.

Una petizione simile era stata presentata precedentemente per il Texas, ma nonostante avesse superato le 100 mila firme necessarie per essere presa in considerazione, la Casa Bianca l’aveva respinta.

Va ricordato infine come gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia nel 1867 per la cifra di 7,2 milioni di dollari, a circa due centesimi per acro, grazie ad un accordo stipulato tra gli USA e l’Impero russo per iniziativa del Segretario di Stato William H. Seward.

One thought on “Obama perde i pezzi: l’Alaska chiede l’annessione alla Russia

  1. Se cominciamo a toccare i confini classici degli Stati è la fine del nostro mondo!!!! Ricordate solo la Conferenza di Berlino del 1885/86 ed i confini degli Stati africani!!!! Comunque anche in Europa gli Stati-Nazione sono pochi ed anche i loro confini sono labili, altrimenti anche Hitler avrebbe avuto poche giustificazioni alle sue pretese espansionistiche…… Quest’esempio dell’Alaska ne è un esempio! A che vogliamo arrivare? Ai confini dell’I
    mpero Romano… o ancora prima?

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