Bruciare dei corpi umani come fonte di riscaldamento: ecco l’impressionante notizia emersa oggi.
24 mar – In ben 27 cliniche ed ospedali nel Regno Unito sono stati bruciati 15.000 bambini abortiti: i corpicini infilati negli impianti di termovalorizzazione per sfruttarne l’energia termica.
Agghiacciante, un misto tra quelle favole gotiche di sapore alto medievale ed un horror di cattivo gusto. Invece, purtroppo, la realtà supera a volte l’impensabile. La cosa più atroce è sapere che questo procedimento è stato registrato alla stregua di una routine burocratica: i bambini abortiti sono rifiuti ospedalieri, i rifiuti ospedalieri sono fonte di energia secondo i protocolli del Ministero britannico. Un sillogismo degno della logica aristotelica ma falsificata da un altissimo grado di disumanizzazione.
A poco valgono le puntualizzazioni in cui gli esponenti governativi affermano che nella stragrande maggioranza degli ospedali si agisce in modo appropriato: basta anche solo una struttura, un bambino infilato in un forno assieme a solo il cielo sa cosa per ricavarne energia, per testimoniare –qualora ve ne fosse ancora bisogno- del livello di distorsione in cui si vive.
Come riportato dal Telegraph di Londra, alle madri veniva solamente detto che il corpicino sarebbe stato cremato… Sostanziale, pesante e vergognosa differenza. Quando la consuetudine supera l’empatia ci si può e deve aspettare di tutto.
Fonte: LifeNews