CAMPOSAMPIERO. Da mesi senza lavoro, umiliato e depresso, si uccide. Mattia Vecchiato, 32 anni compiuti il 12 settembre scorso, è stato trovato ieri alle 13 dal padre Gianfranco, appeso a un montante di ferro nel ricovero attrezzi dietro la casa di via Straelle. Accanto a lui un biglietto: «Scusate tutti». Vana la corsa dell’ambulanza chiamata dal padre, disperato. Il medico ha solo potuto constatare il decesso, avvenuto almeno 7 ore prima, e predisporre il trasporto all’obitorio dell’ospedale di Camposampiero, dove la salma di Mattia è a disposizione dell’autorità giudiziaria. In via Straelle è accorsa anche una pattuglia dei carabinieri per il sopralluogo.
Per il padre nessun dubbio sulle cause che hanno spinto il figlio all’estremo gesto. «Da un pezzo era a casa, disoccupato. In passato aveva lavorato con me un paio di anni, poi aveva fatto altre scelte. Ma non era andata bene, era stato messo in cassa integrazione un paio di volte e adesso non riusciva a trovare nulla». Mattia non vedeva nessun futuro per sé. mattinopadova.gelocal.it/cronaca