Nucleare, Russia: Valutiamo cambio di posizione nei colloqui con l’Iran

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20 mar – La Russia sta valutando la possibilità di cambiare posizione nei colloqui sul nucleare fra l’Iran e il 5+1. Lo riferisce il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax. Mosca non avrebbe voluto usare i colloqui con l’Iran per “alzare la posta in gioco” ma potrebbe doverlo fare in risposta alle azioni di Stati Uniti e Unione europea, ha detto Ryabkov. Si tratta della minaccia più grave da Mosca in risposta all’annuncio di sanzioni da parte di Usa e Ue per il ruolo della Russia nella crisi ucraina.

Ryabkov è l’inviato della Russia ai colloqui con Teheran sul nucleare, ma non ha precisato in che termini potrebbe cambiare la posizione di Mosca nell’ambito dei negoziati. Il vice ministro ha affermato che la Russia considera la “riunificazione” con la Crimea molto più importante degli sviluppi legati al programma nucleare iraniano. “Non ci piacerebbe usare questi colloqui come elemento per alzare la posta in gioco tenendo conto dei sentimenti in alcune capitali europee, a Bruxelles e a Washington”, ha detto Ryabkov, “ma se ci costringono a farlo prenderemo anche qui delle misure di ritorsione“. Poi il vice ministro degli Esteri russo ha aggiunto: “L’importanza storica di quello che è accaduto negli ultimi giorni e nelle ultime settimane a proposito del ripristino della giustizia storica e della riunificazione della Crimea con la Russia non è paragonabile a quello di cui ci stiamo occupando con la questione iraniana”.

Il 5+1 è composto dai cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza (cioè Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) più la Germania. Nella notte fra il 23 e il 24 novembre scorsi i rappresentanti di Teheran e dei Paesi del 5+1 hanno raggiunto a Ginevra un accordo di base, che prevede il taglio di alcune attività nucleari dell’Iran in cambio di un parziale allentamento delle sanzioni che gravano sulla sua economia. L’intesa, applicata a partire dal 20 gennaio, resterà in vigore per sei mesi, nel corso dei quali si svolgeranno ulteriori negoziati mirati a raggiungere un accordo permanente volto a eliminare le preoccupazioni che Teheran possa dotarsi di armi atomiche. L’Iran sostiene che il suo programma nucleare abbia scopi esclusivamente pacifici e dice di essere pronta a trovare un accordo in cambio di una piena cancellazione delle sanzioni. tiscali