Non ha dimenticato nessuno, Francantonio: la moglie, tre cognati, due nipoti. Tutti attaccati alla florida mammella della formazione professionale isolana: con quattro società che nell’ultimo anno hanno incassato quasi 2 milioni di euro di contributi pubblici. Galassia familiare a cui andrebbero aggiunte, in virtù di curiosi intrecci, pure società gestite da imprenditori amici.
19 MAR – Una richiesta d’arresto, firmata dal gip di Messina nei confronti del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese, è stata notificata alla Camera. L’ex sindaco di Messina, e segretario regionale siciliano democratico, è coinvolto nell’inchiesta “Corsi d’oro” per un presunto giro di truffe legate ai corsi di formazione professionale.
Questa è la prima volta in questa legislatura che viene richiesto l’arresto di un parlamentare. Il provvedimento del gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere.
Intanto stamani, tre collaboratori di Genovese, ed un commercialista, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Messina e dalla Guardia di finanza.
Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale.
A coordinare le indagini sono il procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e i sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti. In particolare, gli investigatori hanno fatto luce su un giro frodi realizzato attraverso la creazione ad hoc di enti di formazione, attraverso i quali gli indagati avrebbero sottratto a loro favore i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione.