Gerusalemme, 19 mar. – Jet israeliani hanno colpito nella notte una serie di postazioni militari in territorio siriano, in una rappresaglia dopo che 12 ore prima una bomba aveva ferito quattro militari di Israele nelle alture del Golan. “Riteniamo il regime di Bashar al-Assad responsabile per cio’ che accade sotto la sua autorita’ e, se continua a collaborare con elementi che cercano di colpire Israele, gli faremo pagare un duro prezzo”, ha avvertito il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, in una chiara allusione al sostegno del regime ai miliziani sciiti libanesi di Hezbollah.
I quattro raid aerei segnano la piu’ grave escalation lungo la linea del cessate il fuoco tra Siria e Israele dalla guerra del 1973. Nel mirino dei caccia dello Stato ebraico sono finiti batterie di artiglieria, una struttura di addestramento dell’esercito e un comando militare. La rappresaglia e’ arrivata dopo il terzo tentativo di militanti di Hezbollah di attaccare soldati israeliani lungo la frontiera nord del Paese. Stavolta la bomba collocata sul ciglio di una strada delle alture del Golan, ha ferito quattro militari, di cui uno in modo grave. I due precedenti attacchi risalivano al 5 e al 14 marzo. Israele e i miliziani di Hezbollah, finanziati e armati da Iran e Siria, combatterono una breve guerra nel 2006. (AGI) .