Crimea, il 96,6% vota la secessione. La Ue prepara sanzioni alla Russia

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Simferopoli (Ucraina), 17 mar. – Il 96,6 per cento dei crimei, pari a 1,2 milioni di persone, ha votato a favore della riunificazione con la Russia nel referendum di domenica. Lo ha reso noto con un tweet Mikhail Malishev, capo della commissione elettorale locale, al termine dello scrutinio.
Il Parlamento crimeo approvera’ oggi nel corso di una sessione straordinaria i risultati del plebiscito e, successivamente, chiedera’ al presidente russo, Vladimir Putin, che accetti la repubblica secessionista in seno alla Federazione Russa.

La Duma, la ‘camera bassa’ del Parlamento russo, adottera’ rapidamente un atto che autorizza la Crimea ad unirsi alla Russia: lo ha detto il suo vicepresidente, Serghei Neverov. “I risultati del referendum in Crimea mostrano chiaramente che gli abitanti della Crimea vogliono il loro futuro solamente in seno alla Russia. Gli abitanti hanno votato per la riunificazione del popolo, con il quale hanno sempre vissuto insieme”, ha osservato. La Duma, dopo che gli abitanti della penisola ucraina hanno votato con una maggioranza schiacciante a favore per l’annessione alla Russia nel referendum di domenica- prendera’ le iniziative necessarie “nel prossimo futuro”.

Sanzioni Ue contro top manager Gazprom e Rosneft

I top manager delle compagnie energetiche statali russe, Gazprom e Rosneft sono entrati nella lista nera di 130 alti funzionari e capi di societa’ pubbliche, redatta dall’Unione Europea in vista di sanzioni contro Mosca per la sua politica in Crimea. Secondo fonti del quotidiano Kommersant nella diplomazia europea e statunitense, i nomi nella blacklist potrebbero vedersi congelati i loro asset e vietato l’ingresso nell’Ue. Tra questi, scrive oggi il quotidiano, compaiono due top manager come Alexei Miller, numero uno di Gazprom, e Serghei Sechin, a capo di Rosneft e fedelissimo di Vladimir Putin. Non e’ chiaro, per ora, quando e con quale modalita’ verranno applicate tali restrizioni. Secondo il giornale, le sanzioni cosi’ studiate mirerebbero a Sechin e Miller come singoli individui e solo in un secondo momento potrebbero estendersi e colpire anche i progetti all’estero delle rispettive compagnie. Il portavoce di Gazprom ha dichiarato a Kommersant che il divieto di viaggiare in Europa per Miller, “aiuterebbe solo le compagnie aeree europee, perche’ i partner voleranno da noi”.

All’indomani del referendum la borsa di Mosca ha aperto inaspettatamente in territorio positivo. Dopo le fibrillazioni del giorni scorsi in cui il mercato borsistico russo sembrava temere le sanzioni economiche alla Russia, oggi in apertura di seduta l’indice Micex (che e’ scambiato in rubli) e’ aumentato del +2,4% a 1.266,3 punti e l’indice RTS (in dollari) ha guadagnato il 2,5% a 1.088,7 nei primi scambi (alle 10:01 ora di Mosca). A causa dell’incertezza sulle misure che l’Occidente adottera’ come reazione all’annessione russa, gli analisti si attendevano invece un cedimento del mercato.