16 mar – “Beppe Grillo getti la maschera e ci faccia sapere cosa pensa davvero sull’Euro”. Matteo Salvini sfida il leader del Movimento 5 Stelle: “Sediamoci intorno a un tavolo e parliamo del futuro dell’Europa”. Il segretario federale della Lega Nord lancia il guanto di sfida oggi, in occasione degli Stati Generali in vista del voto che vedono riuniti dirigenti del Carroccio provenienti da tutto il Nord a Milano, nella sala congressi di via Corridoni, dalle 12 alle 16.
“Mentre il presidente del Consiglio prepara il suo viaggio in Germania dove andrà con il cappello in mano dalla Merkel, noi ci ritroviamo per parlare di programmi, di idee e di iniziative concrete – fa sapere Salvini – come i nostri cinque referendum (su abolizione della legge Merlin, dei prefetti, della legge Fornero, dei concorsi pubblici per immigrati, della legge Mancino) sui quali a breve inizieremo la raccolta firme in tutta Italia”.
Al termine dei lavori, intorno alle 16, Salvini incontrerà giornalisti, per raccontare quali siano gli orientamenti del movimento in vista del voto di maggio. “Ieri sera – racconta il leader del Carroccio – ero a cena in un albergo milanese insieme a 300 simpatizzanti leghisti. Nello stesso hotel erano ospiti diversi ‘portavoce’ grillini. Alcuni di loro sono passati a salutarci, abbiamo scambiato qualche battuta e gli ho regalato il nostro libro ‘Basta euro’. Li ho visti molto interessati alla nostra proposta. Ora voglio capire: il loro capo cosa ne pensa? E’ pronto a un confronto serio su questo tema o sull’Euro farà marcia indietro come già fatto in passato?”.
“Noi non cerchiamo e non abbiamo bisogno di aiuti – aggiunge Salvini – ma la moneta unica sta uccidendo l’economia dell’Italia e non solo. Uscirne subito è una priorità. Quindi se ci sono anche altri soggetti che, pur marciando separati, vogliono raggiungere lo stesso obiettivo, non possiamo che esserne contenti. Voglio però capire se abbiamo di fronte persone serie o parolai. Al Nord e all’Italia i ‘barlafuss’ non servono. Ci sono già Renzi e compagni, non ne abbiamo bisogno altri”. (LaPresse)