Grecia. Tutti i dati dell’immane disastro sociale in corso

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14 mar – Nick Malkoutzis su Macropolis in un articolo molto interessante mostra in maniera molto cruda l’impatto sociale della crisi greca con alcuni grafici.

Mentre l’impatto reale è visibile in ogni ospedale, scuola, ufficio o azienda, sottolinea l’autore, ci sono alcuni indicatori che devono essere presi in considerazione per comprenderne l’estensione: il 34.6% della popolazione vive a rischio povertà o esclusione sociale (dati del 2012), il reddito dei proprietari di immobili si è contratto del 30% dall’inizio della crisi, con circa un terzo che dichiara ormai di essere indietro con i pagamenti e il 40% che non è in grado di adempiere a tutte le scadenze per quest’anno.

La Public Power Corporation, prosegue Malkoutzis, slaccia la corrente a circa 30 mila case ed uffici al mese per bollette non pagate. La disoccupazione è cresciuta del 160% complessivo e oggi 3,5 milioni di persone occupate devono tenere in vita i 4,7 milioni di disoccupati o inattivi. Solo il 15% dei disoccupati poi riceve assistenza finanziaria dallo stato, non c’è, infine alcun Welfare poi per i lavoratori autonomi – o partite Iva – che rappresentano il 25% della forza lavoro del paese.

I trasferimenti sociali sono stati tagliati di oltre il 18%, i tagli alla sanità di oltre l’11,1% tra il 2009 e il 2011 e sono i maggiori mai registrati nella storia dall’Ocse. Crescono per questo infezioni per HIV e tubercolosi. Per il 48,6% delle famiglie greche, le pensioni rappresentano il principale introito, e verrà tagliato ancora. Le vecchie pensioni da 700 euro, conclude l’autore, sono state ridotte di circa il 25% dal 2010 e vedranno ulteriori grandi tagli nei prossimi anni.

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