Cremona, 14 marzo 2014 – Aveva lanciato una maledizione voodoo contro la giudice Maria Stella Leone durante il processo per direttissima. Ma la maledizione si è ritorta contro di lei perché oggi è stata condannata a 18 mesi di prigione, pena non sospesa. E’ la trentenne senegalese Amina Ndiaie che dieci giorni fa alle cinque del mattina, causa furibonda lite con il calciatore della Pergolettese che l’aveva conosciuta in una discoteca milanese, era stata arrestata dalla polizia, dopo colluttazione e resistenza ai due agenti che erano andati a vedere che cosa capitava in quella casa, chiamati dai vicini. La storia recente di questa senegalese è piuttosto ingarbugliata.
Dopo un matrimonio dichiarato fasullo e un figlio, la donna non sa come campare e si arrabatta. Una notte in una discoteca, complice un fisico da urlo, abborda un uomo e gli sottrae il portafogli. Questi se ne accorge e lo rivuole, scoppia una lite che finisce a botte. La donna viene arrestata per rapina impropria e condannata agli arresti domiciliari. Ma, incredibilmente viene lasciata libera di raggiungere la sede degli arresti da sola.
Naturalmente lei non ci va proprio a casa e torna a vivere la notte, fin tanto che mercoledì della scorsa settimana aggancia Christian Tiboni, 25enne giocatore del Pergolettese che crede a una conquista e si porta a casa la donna. Ma dopo, lei pretende il pagamento della notte e dal rifiuto del calciatore nascono gli odierni problemi. Trascinata davanti al giudice venerdì scorso, la ragazza inscena una maledizione voodoo nei confronti del magistrato. Sospensione del processo e ripresa questa mattina, con condanna e galera. Per quanto riguarda il calciatore, domenica scorsa è stato messo fuori rosa e la società sta valutando quali provvedimenti pendere. Non esclusa la rescissione del contratto.
di Pier Giorgio Ruggeri – il giorno –