13 mar – Uffici e scuole chiusi, ospedali che garantiscono solo le emergenze. Dopo portuali e farmacie, in Grecia scioperano – per 24 ore – anche i dipendenti pubblici. Nel mirino della piazza governo e creditori internazionali: questi ultimi (GERMANIA) hanno chiesto altri 11.400 licenziamenti nel settore pubblico, pretentendo tagli per il quinto anno consecutivo. Un’emorragia che ha portato il tasso di disoccupazione al 27.5%.
“Continueremo la nostra lotta per tutto il tempo che ci vorrà – dice un lavoratore residente ad Atene – queste misure sono incostituzionali”. “Ho due figli disoccupati e devo provvedere ad entrambi – spiega una madre disoccupata – Che altro posso dire? Voglio il mio lavoro indietro”. Il salvataggio dalla bancarotta – attraverso un prestito di 240 miliardi da parte dei creditori internazionali – ha innescato la più lunga recessione della storia greca. I senza lavoro sono triplicati in 5 anni. “La manifestazione di oggi segna l’inizio delle proteste dei dipendenti pubblici contro la mobilità e la cassa integrazione. Un altro sciopero di due giorni è stato già convocato per il 19 marzo – conclude il corrispondente di euronews ad Atene, Stamatis Giannisis – I sindacati sono determinati ad andare avanti fino a quando il governo non farà marcia indietro”.