11 mar. – Ancora nessuna traccia dell’aereo della Malaysian Airlines scomparso all’alba di sabato mentre era in volo fra Kuala Lumpur e Pechino con 239 persone a bordo. La zona delle ricerche è stata ampliata anche alla terraferma: un funzionario dell’aviazione malese riferisce che aerei da ricognizione hanno sorvolato senza risultato colline e montagne dello Stato settentrionale malese di Kelantan.
ACQUISTO BIGLIETTI – Proseguono le indagini, da cui emerge che è stato un iraniano a comprare i due biglietti con passaporti rubati a un italiano e a un austriaco serviti per imbarcarsi. La polizia conferma che sono stati emessi da un’agenzia turistica thailandese a un cittadino iraniano e che sono stati comprati in due agenzie diverse: Grand Horizon e Six Star Travel, nella località turistica di Pattaya. Sono stati prenotati da un uomo chiamato Alì che chiamava da un numero di telefono privato in Iran, spiega il capo della polizia, colonnello Suphachai Phuikaewkham. I biglietti sono stati poi pagati in bath thailandesi da un altro iraniano che ha un negozio di cornici per fotografie nella località di vacanza. “Lo abbiamo interrogato ma non abbiamo rilevato niente di sospetto” dice Suphachai, secondo il quale “è troppo presto per dire che il caso coinvolge dei terroristi”.
PASSAPORTO AUSTRIACO USATO DA 19ENNE – La persona che è salita a bordo dell’aereo servendosi del passaporto austriaco rubato è un 19enne iraniano. Lo rivela la polizia malese, identificando il giovane come Pouria Nour Mohammad Mehrdad. A quanto riferisce l’ispettore generale Khalid Abu Bakar, dopo consultazioni con servizi d’intelligence di altri Paesi, l’iraniano non sembra essere membro di un’organizzazione terroristica e stava cercando di emigrare in Germania. Abu Bakar aggiunge che le autorità malesi sono in contatto con la madre del giovane, che stava aspettando il figlio a Francoforte.
CELLULARI SQUILLANO A VUOTO – Intanto alcuni parenti di chi era a bordo affermano che i cellulari dei loro cari squillano a vuoto o risultano sempre online su un sistema cinese di ‘Instant messenger’ chiamato QQ. Lo scrive il ‘Washington Post’. Secondo il quotidiano di Singapore ‘Straits Times’, un funzionario della Malaysian Airlines, Hugh Dunleavy, ha detto ad alcuni familiari che la compagnia ha provato a chiamare al telefono alcuni membri dell’equipaggio e che anche questi cellulari hanno squillato a vuoto.
IPOTESI – Azharuddin Abdul Rahman, direttore generale del dipartimento malese dell’Aviazione Civile, afferma che le autorità stanno considerando ogni possibilità sulla scomparsa del volo, compresa l’ipotesi del dirottamento. A sostegno di questa possibilità, le autorità sottolineano il fatto che l’aereo ha compiuto una virata prima di sparire dai radar.
SUICIDIO DEL PILOTA – Un’altra delle ipotesi che vengono vagliate è il suicidio del pilota. “Bisogna porsi questa domanda” afferma un funzionario dell’aviazione statunitense, citato dal ‘Washington Post’. Al momento vi sono due precedenti di incidenti aerei per i quali si pensa a questa spiegazione: il disastro del volo SilkAir 185, che precipitò in Indonesia nel 1997 uccidendo 97 passeggeri e sette membri dell’equipaggio, e l’incidente del volo Egypt Air 990 che si inabissò nell’Atlantico a sud di Nantucket nel 1999 uccidedno 217 persone.
AREA DI RICERCA – Il Vietnam ha ampliato l’area di ricerca in mare portandola a 26mila chilometri quadrati, mentre il ministero cinese della Difesa ha attivato dieci satelliti per monitorare il mare della Cina meridionale.
PASSEGGERI SCOMPARSI – Circa 100 navi e aerei di nove Paesi sono coinvolti nelle ricerche del volo MH370 scomparso Fra i passeggeri 154 sono cittadini cinesi e il governo di Pechino ha mandato un team di esperti a Kuala Lumpur per aiutare nelle ricerche. L’esigenza di ritrovare il Boeing 777-200 ha fatto mettere da parte le dispute territoriali fra i Paesi coinvolti nelle ricerche.
AIUTI DA NUOVA ZELANDA – All’operazione si aggiungerà anche un Orion P3 dell’aviazione neozelandese, come ha annunciato il primo ministro John Key. (Adnkronos/Dpa)