9 mar – Il successo della diplomazia internazionale nella crisi Ucraina è appeso al filo del telefono. Barack Obama fa pressing sulla Russia dettando la linea agli alleati europei: Mosca deve far rientrare i militari nelle basi e permettere l’ingresso agli osservatori internazionali in Crimea.
L’annessione della regione alla Russia – ha detto il segretario di Stato statunitense, John Kerry, in una telefonata con il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov – chiuderebbe la porta alla diplomazia.
Il Cremlino non si fa intimorire e non apre le porte agli osservatori dell’Osce, respinti alla frontiera da spari di avvertimento. Anzi, Putin chiede di indagare sul presunto ruolo dell’attuale governo di Kiev nella strage di fine febbraio.
E mentre si consuma lo scontro diplomatico, soldati russi prendono il totale controllo della Crimea: un convoglio di 70 veicoli militari è entrato nella capitale Simferopoli. Mosca continua a negare che le truppe siano sotto il suo comando.
Difficile, invece, negare l’assedio al quartier generale della Marina dell’Ucraina di Sebastopoli. Le forze russe hanno bloccato il porto affondando due navi. Impossibile per Kiev anche solo inviare la fregata Hetman Sahaidachny, l’ammiraglia della flotta ucraina, che resta bloccata nel porto di Odessa. euronews