7 mar – Lo scontro diplomatico alimenta il caos in Ucraina e la crisi in Crimea si allarga anche ad altre regioni. A Donetsk, decine di manifestanti filo russi sono stati arrestati dopo il tentativo di occupare l’edificio che ospita l’amministrazione regionale. Tra loro anche l’auto-proclamato governatore, Pavel Gubarev.
La polizia è riuscita a liberare i palazzi del potere, ma i manifestanti non lasciano la piazza e chiedono – così come in Crimea – un referendum per una maggiore autonomia della regione.
Il governo di Kiev sembra non avere più alcuna autorità in Crimea: la nave ammiraglia ‘Hetman Sahaidachny’ – rientrata, a causa della situazione, da una missione anti-pirateria organizzata dalla NATO – doveva attraccare alla base di Sebastopoli, ormai in mano ai russi, ma è stata reindirizzata a Odessa.
E mentre cercano una via d’uscita diplomatica, gli Stati Uniti mostrano di essere pronti a intervenire a fianco di Kiev anche militarmente: Washington ha inviato altri 12 caccia F-16 e 300 soldati in Polonia, nella base di Lask, ufficialmente per operazioni di addestramento.