7 mar – “Abbiamo denunciato che la situazione economica trovata non è quella che diceva Letta. Sui conti c’è poco da dire: è stato addirittura Saccomanni ad avvisarci che le cose stavano in un certo modo…”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista alla Stampa. Al di là della polemica col suo predecessore, dunque, resta la fretta di agire per l’ex sindaco di Firenze. Che alle 6,49 di questa mattina ha infatti twittato: “Al lavoro a Palazzo Chigi sul dossier che presenteremo il 12 marzo. Buongiorno”. Ne è subito nato un botta e risposta con i follower, qualcuno ironico, altri più seri.
Rcabras gli fa notare “l’impressionante fuoco di fila” contro di lui, ma il segretario del Pd non si scompone: “E’ vero, ma noi andiamo dritto con un sorriso. L’Italia si può cambiare, la mentalità di chi vive di pregiudizio no. Abbraccio!”. Gaetano Sateriale gli chiede: “Non si sarà mica iscritto alla Cgil?”. E il premier: “Tranquillo, è un rischio che non corro, né io, né la Cgil”. Lucia Nicoletti, mamma, gli scrive che anche lei è al lavoro in cucina e avrà da fare con suo figlio. Renzi la incoraggia: “Le mamme sono brave il doppio, si sa! Buona giornata”.
Vasco, infine, gli chiede perché questa volta al tweet mattiniero non ha allegato una foto di Palazzo Chigi come fatto la settimana scorsa. “Vuoi un selfie dalla scrivania?”, è la replica di Renzi. Ma il selfie non arriva.
Un botta e risposta online che arriva dopo il debutto in Europa durante il quale Renzi ha ribadito che non ci sarà una nuova manovra. Da palazzo Chigi hanno assicurato che la questione non è “mai esistita” e che solo nei rumors di palazzo l’ipotesi è circolata. Matteo Renzi, a Bruxelles, non è tornato sul giudizio dato dalla Commissione e si è limitato a ribadire che non ci sono “rassicurazioni da dare” sullo stato dell’economia italiana, “l’Italia sa da sola cosa fare”. Un modo orgoglioso per ribadire di nuovo all’Ue che nessuno intende rimettere in discussione gli impegni presi.
Nemmeno un accenno, però al giudizio della Commissione, perché la partita si giocherà nelle prossime settimane e Renzi per primo, spiegano, sa bene che la trattativa dipenderà dalle riforme che il governo saprà mettere sul tavolo, a cominciare da quella sul lavoro: riforme capaci di far ripartire la crescita in cambio di un po’ di flessibilità sul rientro del debito, questa è l’unica strada che Renzi può percorrere, come spiegato anche dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Provare a convincere l’Ue che le riforme in atto saranno in grado di far crescere il denominatore di quel rapporto debito/pil che tanto preoccupa i partner europei e la Bce.
Il passaggio più complicato, adesso, è scrivere le misure da presentare a marzo all’Ue, innanzitutto gli interventi sul cuneo fiscale e la riforma del mercato del lavoro che dovrebbe dare una spinta all’economia. Il Jobs act, spiegano fonti di governo, dovrebbe essere presentato in più puntate, mercoledì prossimo ci si dovrebbe sulla parte normativa della riforma, ovvero sulla semplificazione delle forme contrattuali per i nuovi assunti e, parallelamente, si dovrà trovare copertura per i 10 miliardi di interventi previsti sul cuneo. Padoan ha spiegato che solo 5 possono arrivare dalla spending review, il che significa che altrettanti andranno tirati fuori da misure “una tantum”. tmnews
Certo che avete le facce come il bronzo, ci mancava proprio Renzi per completare il calendario nel dire che la situazione economica non era quella che diceva Letta nessuno sa mai nulla, ma vergognatevi!
secondo me e’ meglio che trovino tutti, ma proprio tutti, i soldi dalla diminuzione delle spese e che la facciano subito a cominciare dalle loro spese, diversamente rischiano di restare con un palmo di naso, gli italiani hanno gia’ dato ai mafiosi che ci amministrano, non c’e’ piu’ niente da spremere.