Prostituzione maschile, cliente ricattato da rumeno: “O mi dai soldi, o dico che sei gay”

prostBologna, 7 mar – Una storia non isolata in cui un uomo omosessuale, dopo aver cercato del sesso a pagamento, è stato ricattato e rapinato sotto la minaccia di far sapere a tutti che è gay. E’ avvenuto dopo alcuni incontri presso l’ex manifattura tabacchi, dove notoriamente si prostituiscono degli uomini. Un paio di appuntamenti intimi a casa della vittima- un bolognese sui 45 anni- ed è scattata una vera e propria persecuzione ai suoi danni, finita oggi con l’arresto del pregiudicato, classe 1985.

I FATTI: RAPPORTI SESSUALI A PAGAMENTO, POI LE MINACCE. Il 45enne bolognese aveva incontrato il giovane rumeno all’ex manifattura tabacchi, dove spesso uomini gay trovano compagnia in cambio di denaro: dopo un primo approccio i due erano andati a casa del primo per avere maggiore intimità. Secondo incontro fra i due, stessa dinamica: si incontrano e vanno poi nell’appartamento del bolognese. Ma stavolta, dopo aver consumato il rapporto, al pagamento dei 200 euro concordati segue un’ulteriore richiesta di denaro, seguita da minacce con coltello da cucina. A quel punto il rumeno chiede alla vittima di andare insieme al bancomat, per fare un prelievo e gli prende persino i 20 euro che aveva nel portafogli.

CALCI E PUGNI SOTTO CASA: “PAURA CHE AL LAVORO SI SAPPIA CHE SONO GAY”. Il rumeno non molla: telefonate continue (i due si erano scambiati il numero di telefono) e persino appostamenti sotto casa con calci e pugni alla porta: “Se non mi dai 500 euro, dico a tutti che sei omosessuale”. Dalla Questura di Bologna fanno sapere che non si tratta certo di un unico caso: “Sono tante le persone che incappano in situazioni analoghe e hanno timore di denunciare i fatti per ragioni legate alla privacy. All’ex manifattura si prostituiscono persone che hanno alle spalle situazioni davvero difficili”. Risultano tanti i casi analoghi.

L’ARRESTO. Il ragazzo rumeno è stato rintracciato attraverso un’approfondita raccolta di informazioni ed è stato finalmente ammanettato mentre riposava ospite di un connazionale cha fa il badante per un anziano. Proprio nell’appartamento dell’anziano, in zona Ospedale Maggiore, l’incursione degli agenti e il trasporto alla Dozza, dove ora è recluso l’uomo, con l’accusa di rapina ed estorsione. Su di lui pesano precedenti contro il patrimonio.

I TEMPI. Risale al 22 gennaio 2014 la prima minaccia, il 30 gennaio la chiamata alla Polizia da parte della vittima e il 24 febbraio la convocazione per ricostruire l’accaduto. La settimana scorsa, il 28 febbraio, l’arresto da parte della Polizia, dopo una serie di indagini incrociate per risalire all’uomo senza fissa dimora.

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