6 mar – Dualismo con Renzi? ”Ogni volta che vedo il presidente del Consiglio ci chiediamo chi metta in giro queste voci. Una contrapposizione farebbe molto male al Governo”. Così esordisce il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un’intervista che oggi apre il Sole 24 Ore e nella quale spiega le priorità del suo dicastero, mettendo in cima la crescita.
Per il ministro è essenziale ”aggredire le cause di fondo della debole competitività delle imprese” e quindi ”al primo punto c’è la questione dell’eccessivo cuneo fiscale”. L’obiettivo è ”concentrare tutto l’intervento in una direzione”, ”tutto sulle imprese, e quindi Irap e oneri sociali, oppure tutto sui lavoratori, attraverso l’Irpef”.
Da spending review 5 miliardi all’anno – Quanto alle coperture dai tagli alla spesa possono arrivare ”5 miliardi su base annua”, e poi ci saranno misure transitorie come il ”rientro dei capitali”. Padoan risponde alla Ue rilanciando riforme per la competitività e riduzione del debito. ”Sul deficit – sottolinea – non dobbiamo tornare oltre il 3%”. Il debito, aggiunge, va abbattuto e ”non perché ce lo chiede l’Europa ma per noi” e ”per i nostri figli”. Urge quindi ”rafforzare il programma di privatizzazioni”.
Prudenza sulle rendite finanziarie – Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori il ministro punta a ”riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all’interno del sistema di welfare”. Prudenza sulle rendite finanziarie: ”sono tante cose molto diverse – dice – Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l’impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire”. Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l’arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della Pa. tiscali