1 mar. – A distanza di quasi due anni, hanno un nome i presunti assassini di Pietro Murgia, l’anziano trovato cadavere nella sua abitazione di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, il 5 luglio 2012. Si tratta di due romeni di 23 e 20 anni, rintracciati in Puglia dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Ostia e della Compagnia di Bracciano in collaborazione con i colleghi di San Severo e Casarano. Il primo e’ stato arrestato a Torremaggiore (Foggia) nel corso di una perquisizione domiciliare; il secondo era ricoverato nel reparto di terapia riabilitativa di una clinica privata in provincia di Lecce dopo un grave incidente stradale, successivo al delitto, che lo aveva portato alla tetraparesi.
Sottoposto agli arresti ospedalieri dopo la notifica dell’ordinanza, in ottobre, e’ deceduto nel frattempo.
Le indagini, coordinate dalla procura di Tivoli, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due stranieri che, dopo essersi resi irreperibili, avevano trovato rifugio in Puglia.
Il 5 luglio 2012, i carabinieri di Castelnuovo di Porto intervennero, su segnalazione al 112, presso l’abitazione della vittima, di via Val Cesara, e ne trovarono il corpo senza vita.
Nel corso del sopralluogo non furono notati segni di effrazione a porte e finestre: cio’ fece pensare che Murgia avesse fatto entrare in casa volontariamente gli assassini. L’uomo, dopo un’animata discussione degenerata in aggressione, era stata prima immobilizzato con del nastro adesivo alle caviglie e poi picchiato in testa fino alla morte. I due romeni erano ricercati dallo scorso mese di luglio. (AGI) .