1 mar – Dormire in auto perchè, a causa della crisi, si viene sfrattati di casa. Troppi debiti, una mobilità che a malapena riesce a coprire le spese, figuriamoci l’affitto. Alberto B., 67 anni, racconta la sua storia a Stampa.it, una storia che, purtroppo, accomuna sempre più persone.
Alberto era un lavoratore della De Tomaso di Grugliasco che, come tante altre aziende, è stata schiacciata dalla crisi ed ha dovuto chiedere la cassa integrazione. Ma Alberto, la cassa integrazione, non l’ha voluta accettare e si è licenziato: “Così facendo – racconta Alberto a Stampa.it – Ho pensato che la mobilità l’avrei presa di sicuro“. I debiti, però, sono troppi e, dopo la morte della madre con cui Alberto viveva, pagare spese ed affitto da solo è stato impossibile. Ha venduto tutti i mobili ed ora fa da spola tra auto e casa di amici. E pensare che l’azienda De Tomaso gli deve ancora 40mila euro di Tfr, con i quali, sicuramente, Alberto riuscirebbe a risistemare le cose.
Una situazione drammatica quella di Alberto che, come lui, sta colpendo sempre più persone. I dati parlano chiaro: gli sfratti per morosità sono in forte aumento. Si chiede aiuto alle istituzioni, come fa Giuseppe Anfuso della Uilm che, a conoscenza della problematica, si batte per garantire a tutti i cittadini che versano in simili condizioni, una vita quantomeno dignitosa.
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