28 febbr – Dramma della disoccupazione, nel 2013 persi altri 478mila posti di lavoro: toccata quota 12,9%.
La disoccupazione, secondo i rilevamenti Istat, continua a galoppare in Italia raggiungendo livelli mai visti. Si tratta infatti del tasso più alto registrato dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) o trimestrali (primo trimestre 1977). Il tasso dei disoccupati è balzato a gennaio al 12,9 per cento, segnando un rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua. In sostanza i disoccupati sfiorano i 3,3 milioni.
Record anche della disoccupazione giovanile – Il tassodi disoccupazione giovanile, quella di chi ha tra i 15 e i 24 anni, è invece pari – a gennaio – al 42,4 per cento. Si tratta, anche in questo caso, del tasso più alto sia dall’inizio delle serie mensili che delle trimestrali (rispettivamente gennaio 2004 e primo trimestre 1977). I giovani in cerca di un lavoro sono 690mila.
Cala anche il lavoro a tempo determinato – Il lavoro precario, definito dall’Istat come atipico, nella media del 2013 torna a scendere. Infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 611 mila, in calo di 197 mila unità in un anno. Insomma a calare non sono solo i dipendenti a tempo indeterminato (-190mila).
Gli “scoraggiati” sono un milione e 790mila – Le persone che hanno rinunciato a cercare lavoro perchè pensano di non trovarlo (i cosiddetti scoraggiati) sono inoltre cresciuti ancora. Nella media del 2013, rileva l’Istat, hanno toccato quota un milione 790 mila, con una crescita dell’11,6% (+20,5% per i maschi, +7,5% per le femmine). E’ il dato peggiore dal 2004 inizio serie storiche. tiscali