Mosca, 26 feb. – Il presidente Vladimir Putin ha messo in stato d’allerta le truppe russe nei distretti militari centrale e occidentale, per verificare la loro “capacita’ di agire in situazioni di crisi, che rappresentino una minaccia alla sicurezza del Paese”. Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, a cui i comandanti dovranno fare rapporto giornaliero. Si tratta dell’iniziativa piu’ forte del Cremlino, da quando in seguito a tre mesi di proteste, la settimana scorsa il presidente Viktor Yanukovich e’ stato destituito e messo in fuga.
Il governo russo e’ tornato a sottolineare l’acuirsi dell’instabilita’ in Ucraina. In una nota il ministero degli Esteri denuncia che un gruppo di estremisti hanno imposto con la forza la loro volonta’ a tutta l’Ucraina con il rischio di tensioni anche religiose. Mosca chiede quindi che venga ristabilita la legalita’ a Kiev e che vengano fermate le forze nazionaliste piu’ radicali. Mosca in particolare ha denunciato che i sacerdoti della chiesa ortodossa di rito russo hanno ricevuto minacce che fanno temere, “un piu’ grande scisma nella societa’ ucraina”.
Putin – che finora non ha mai rilasciato dichiarazioni pubbliche sugli ultimi sviluppi della crisi ucraina – ha dato ordine a Shoigu, di verificare il livello di rapidita’ di reazione e capacita’ di combattimento delle forze di terra e aerotrasportate. Alla prova, da oggi al 3 marzo, sara’ anche la capacita’ di reazione del comando della difesa aerea spaziale, dei paracadutisti, degli aerei da trasporto militare. Putin ha ordinato gia’ diverse esercitazioni a sorpresa in varie parti della Russia, da quando e’ tornato alla presidenza nel maggio 2012, convinto che l’esercito debba essere sempre in allerta.
Difficile, pero’, non vedere questa volta anche un significato geopolitico dietro l’iniziativa. Il distretto occidentale confina con l’Ucraina, che fa da cuscinetto tra la Nato e la Federazione, e che al momento e’ fattore di forti tensione tra le cancellerie occidentali e Mosca, intenzionata da tempo a portare Kiev nella sua Unione doganale. Diversi alti funzionari russi hanno ribadito il rispetto del principio di non ingerenza, accusando invece i partner occidentali di aver fomentato la protesta e le violenze sul Maidan di Kiev. Lunedi’, pero’, il primo ministro Dmitri Medvedev ha denunciato che gli interessi della Russia e dei suoi cittadini in Ucraina sono minacciati, un linguaggio che a molti ha ricordato le stesse giustificazioni con cui – sotto la sua presidenza nel 2008 – si decise l’intervento militare in Georgia.
Condivido pienamente con entrambi, aggiungerei solo che si vede da migliaia di miglia che c’è stato dei foraggiamenti dall’UE e dalla Nato compreso lo zampino degli USA !!!
Le milizie di autodifesa della popolazione russa o filorussa a Sebastopoli, probabilmente aiutate dai Russi, sono riuscite a respingere un attacco dei “ribelli” contro il municipio di Sebastopoli. Una buona nostizia. PS. Trovo sbagliato chiamare “nazionalisti” gli estremisti che vogliono entrare nella UE e che sono foraggiati dalla NATO.
Un brutto momento , perchè stanno cercando di coinvolgere Putin, tutti hanno dimenticato o fanno per finta ,gli scandali della neo martire ucraina , con il potere e i soldi che ha poteva fuggire dal carcere