Turchia: proteste contro Erdogan dilagano in tutto il Paese

turchia25 febbr . Proteste contro il premier turco Recep Tayyip Erdogan si registrano in varie citta’ turche dopo le intercettazioni di telefonate tra il primo ministro e il figlio diffuse ieri dai media locali in cui si parlava di far sparire grosse somme di denaro ottenute in modo illecito. L’agenzia di stampa Xinhua da’ notizia di manifestazioni in almeno 11 citta’ con migliaia di persone in piazza per chiedere le dimissioni di Erdogan. Secondo la Xinhua, proteste antigovernative si registrano nella capitale Ankara cosi’ come, tra l’altro, a Istanbul, Izmir (Smirne) e Antalya.

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Bufera sul premier turco Recep Tayyip Erdogan, dopo la pubblicazione di una presunta intercettazione telefonica in cui chiede al figlio di far sparire milioni di euro da casa, prima di un blitz della polizia. Nel corso di una seduta infuocata del Parlamento, Erdogan ha denunciato che l’audio e’ stato manipolato e ha puntato il dito contro i suoi “nemici politici” per la violazione di “comunicazioni di Stato criptate”. Questo “vile attacco non rimarra’ impunito”, ha avvertito il premier. Erdogan ha parlato di “indecente montatura” e ha accusato l’ex alleato divenuto un acerrimo rivale, il predicatore islamico Fethullah Gulen in esilio volontario negli Usa: i suoi uomini nella polizia e nella magistratura hanno intercettato migliaia di personaggi influenti, costruendo uno “Stato parallelo”, ha lamentato il premier.

“Riveleremo una per una tutte le vergogne che hanno commesso e faremo in modo che chi sta al loro fianco sia cosi’ imbarazzato da non poter girare piu’ per strada”, ha minacciato. “La gente non crede a queste bugie, hanno creato un montaggio e lo hanno pubblicato, hanno ascoltato telefonate di Stato criptate, questo dimostra quanto siano meschini”.

Dopo la diffusione dell’intercettazione, i leader dell’opposizione hanno chiesto l’apertura di un’inchiesta per corruzione sul primo ministro e le immediate dimissioni di Erdogan: “La Turchia non puo’ andare avanti con questa macchia e questo peso”, ha sottolineato Haluk Koc del Partito Popolare Repubblicano.
Nella telefonata, pubblicata su YouTube, Erdogan parlerebbe con il figlio Bilal di come ridurre a “zero” alcuni fondi, distribuendoli a diversi imprenditori. A un certo punto dell’intercettazione, si sente una voce – presumibilmente quella del figlio – che parla di 30 milioni di euro che rimangono ancora da smaltire.
Fonti del governo, prima dell’intervento in aula di Erdogan, hanno parlato di un audio montato con registrazioni prese da altri contesti. “Hanno intercettato il primo ministro, hanno ascoltato il capo dell’intelligence, ministri e molte altre persone. Hanno intercettato il telefono per 18 mesi, hanno sentito tutto e poi nelle registrazioni di questi 18 mesi hanno preso due o tre frasi”, ha spiegato un funzionario del governo, “potete immaginare cosa si possa costruire con due o tre frasi senza contesto e senza background?”. (AGI) .