25 FEBBR – La Commissione europea rivede al leggermente al ribasso le stime sulla crescita dell’Italia. Il Pil italiano crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,2% l’anno prossimo, dopo il -1,9% registrato nel 2013. In precedenza (le stime del 5 novembre), l’aumento del Pil era dato allo 0,7% nel 2014 e all’1,5% nel 2015.
Secondo la Commissione il deficit pubblico sarà sempre sotto il 3% del Pil, raggiunto nel 2013, con un’ulteriore riduzione al 2,6% nel 2014 e al 2,2% nel 2015; avanzo primario strutturale “stabilizzato” al 4,5% del Pil nel triennio 2013-2015; e debito pubblico ancora in aumento quest’anno, con picco al 133,7% del Pil (rispetto al 132,7% del 2013) per poi finalmente avere un inizio di discesa nel 2015 con il 132,4%. Sono i dati più importanti relativi all’Italia delle previsioni economiche d’inverno della Commissione europea, pubblicate oggi a Bruxelles e a Strasburgo, dove saranno presentate alla stampa dal commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
La Commissione prevede un picco quest’anno anche per la disoccupazione, in aumento al 12,6%, (dal 12,2% dell’anno scorso), con un’inizio di riduzione, al 12,4%, nel 2015. Secondo le previsioni, inoltre, l’aumento dei prezzi rallenterà ulteriormente, ma non ci sarebbe rischio di deflazione: il tasso d’inflazione è stimato infatti che scenda allo 0,9% quest’anno, per poi tornare nel 2015 all’1,3%, lo stesso livello del 2013.
Sul debito pubblico, la Commissione osserva che il picco previsto per il 2014 (133,7% del Pil) incorpora il pagamento del debito commerciale arretrato delle Pubbliche Amministrazioni (per un valore complessivo pari all’1,6% del Pil), e le entrate (pari allo 0,5% del Pil) dovute alle privatizzazioni, mentre il lieve calo previsto per il 2015 sarà determinato “dall’alto avanzo primario e dalla crescita nominale del Pil”. TMNEWS