22 feb. – E’ prevista una nuova manifestazione di protesta degli oppositori al governo venezuelano, a Caracas, ma intanto il presidente Nicolas Maduro ha rivolto un invito a sorpresa al presidente Usa, Barack Obama, per colloqui diretti.
Il rischio di nuove violenze e’ alto (nelle ultime settimane sono morte almeno 9 persone), anche perche’ in contemporanea e’ prevista per oggi una manifestazione delle ‘donne chaviste’.
Maduro ha detto che le proteste sono un colpo di Stato ‘in progress’, un colpo di Stato istigato da Washington, ma ha invitato Obama a un incontro. “Chiedo un dialogo con voi, presidente Obama, (un dialogo) tra il patriottico e rivoluzionario Venezuela e gli Stati Uniti e il suo governo. Accetta la sfida e inizieremo un dialogo ad alto livello e metteremo la verita’ sul tavolo”, ha detto Maduro, incontrando la stampa straniera.
Il presidente venezuelano si e’ detto disponibile a nominare un ambasciatore in Usa. Caracas e Washington non si sono scambiati gli ambasciatori da quando hanno ritirato i rispettivi inviati nel 2010; il Venezuela ha espulso nove diplomatici americani nell’ultimo anno, compresi tre lo scorso 16 febbraio.
Maduro, che appena qualche giorno fa ra tornato a criticare Obama, ha proposto di recuperare i legami a livello di ambasciatori e ha aggiunto di aver conferito al suo ministro degli Esteri “poteri speciali” per affrontare il dialogo bilaterale. Per ora dagli Usa, nessuna risposta: il segretario di Stato, John Kerry, ha definito “inaccettabile” l’uso della forza contro i manifestanti e ha per adesso evitato di rispondere all’invito al dialogo rivolto ad Obama. (AGI) ì .